Quattro arresti e 50 indagati in un’operazione del Ros dei Carabinieri, coordinata dalla procura di Firenze. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle Grandi opere: e l’inchiesta è partita da quella sugli scavi della Tav a Firenze, le cui terre di risulta erano destinate a Cavriglia
Dal sequestro della Monnalisa nel 2013, la trivella che scavava il tunnel della Tav sotto la città di Firenze, fino agli arresti eccellenti di oggi per corruzione e tangenti nelle grandi opere, in tutta Italia. I rami d'inchiesta, in realtà, sono diversi, ma uno è figlio dell'altro: tant'è che a coordinare la maxi-operazione, che ha portato ai 4 arresti e 50 indagati, è la Procura di Firenze.
Stamani la notizia domina le testate nazionali. Secondo quanto riporta l'Ansa, tra i 4 arrestati c'è il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Secondo i carabinieri, coordinati dal procuratore Giuseppe Creazzo, Incalzo aveva anche portato un rilevante contributo per agevolare il Consorzio Nodavia, società a suo tempo guidata dalla Cooperativa rossa Coopsette, che si occupava dello scavo del tunnel di Firenze e della gestione delle terre di risulta.
L'inchiesta avrebbe svelato tangenti e corruzione dietro moltissime Grandi opere, in particolare proprio gli appalti relativi alla Tav, ma anche alcuni riguardanti l'Expo. Sempre secondo quanto riferisce l'Ansa, ci sarebbero anche dei politici tra gli oltre 50 indagati. Secondo fonti vicine alle indagini non si tratterebbe tuttavia di politici "di primissimo piano".
La maxi-operazione dei Ros, coordinata dalla Procura di Firenze, arriva proprio a conclusione di una serie di indagini nate dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città di Firenze: era il 2013 quando fu sequestrato il cantiere e fermata la trivellazione, le cui terre di scavo erano destinate a Cavriglia. Da lì, poi, l'inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, fino a portare agli arresti di stamani.