22, Novembre, 2024

Sammezzano nella storia del cinema: la tesi di laurea di uno studente valdarnese diventa una pubblicazione

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Carlo Menicatti si è laureato nel 2016 con una tesi dedicata al Castello e al Parco di Sammezzano, nell’inedita lettura come set di film, video musicali, pubblicità. “Tutto nato dai racconti di mio padre, che vide girare un film mentre lavorava qui come cameriere”, racconta. E ora il Consiglio regionale ha deciso di farne una pubblicazione

Più di venti film dagli anni '70 ad oggi, e poi ancora spot pubblicitari, video musicali e molto altro. Sammezzano è stato uno dei set scelti dai registi italiani e internazionali per girare scene in ambientazioni esotiche ed orientaleggianti: un aspetto della storia del Castello, voluto dal Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, che fino a qualche anno fa quasi nessuno conosceva bene. 

Nel 2016 è stata una tesi di laurea a fare luce su questo inedito punto di vista su Sammezzano. La tesi con cui Carlo Menicatti, studente valdarnese, si è laureato in Scienze dello Spettacolo. Oggi, quella tesi di laurea, dal titolo "Il set delle mille e una notte – Il castello di Sammezzano nella storia del cinema", è diventato una pubblicazione edita dal Consiglio Regionale della Toscana. E Menicatti esprime soddisfazione. 

"Non posso che essere felice per questa pubblicazione", commenta, ricordando come è nata l'idea di laurearsi proprio con una tesi su Sammezzano. "Fin da piccolo sono sempre stato appassionato di cinema. Mio padre, che nel '72 lavorava proprio a Sammezzano come cameriere, mi aveva raccontato più volte che in quell'anno, nel Castello, si girava un film: era 'Finalmente… le mille e una notte', di Margheriti, con Barbara Bouchet. Una storia che mi aveva sempre incuriosito, così quando ho dovuto decidere su cosa scrivere la mia tesi, ho proposto al professor Nepi proprio il racconto della storia filmica di Sammezzano". 

È iniziato così un percorso di ricerca non semplice: "Nessuno prima di allora aveva fatto una ricerca simile, e così si trovavano in realtà poche notizie sui film girati a Sammezzano – racconta Carlo Menicatti – ho avuto però la fortuna, in questo mio percorso, di poter incontrare e intervistare i due custodi, marito e moglie, che vi lavoravano nel periodo in cui c'era l'albergo". Delle vere e proprie memorie storiche: "Grazie ai loro ricordi di attori, set, registi e così via, sono riuscito a ritrovare scene, film, immagini girate a Sammezzano negli anni. Un tesoro su cui ho lavorato nella costruzione della mia tesi". 

E così la sua tesi racconta  film, ma anche video musicali, spot tv, servizi di telegiornali e servizi fotografici di moda e spettacolo, fino ai giorni nostri, fino ad esempio al "Racconto dei Racconti" di Matteo Garrone. Un prezioso lavoro di ricostruzione della storia inedita di un patrimonio culturale che la Regione ha voluto valorizzare, dedicandogli oggi una pubblicazione da parte delle edizioni del Consiglio regionale. 

"Un onore e una soddisfazione per tutto il nostro territorio che nelle edizioni del Consiglio Regionale della Toscana sia stata edita la tesi di laurea di Carlo Menicatti sul Castello di Sammezzano", scrive la consigliera valdarnese Valentina Vadi. "Nella Prefazione del volume, che ho curato, ho sottolineato, fra le altre cose, come questa tesi di laurea sia un modo per valorizzare e far conoscere il Castello di Sammezzano e non far cadere nell'oblio la condizione attuale nella quale si trova". 

"La tesi di laurea di Carlo Menicatti è un lavoro di ricerca accurato ed approfondito, che contiene una rassegna puntuale di tutte le produzioni cinematografiche, pubblicitarie e musicali che hanno avuto, negli anni, come set scenografico il Castello di Sammezzano, spesso con realizzazioni importanti come il recente Racconto dei racconti di Matteo Garrone, un film del 2015 vincitore di sette David di Donatello (2016), tre Nastri d’Argento e tre Globi d’Oro (2015)". 

l libro si può leggere già scaricandolo gratuitamente sul sito web del Consiglio regionale a questo link. La versione cartacea sarà disponibile nei prossimi giorni all’Urp e alla Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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