Depositata in Consiglio regionale un’interrogazione delle consigliere Valentina Vadi, Monia Monni e Fiammetta Capirossi per saperne di più sugli sviluppi della vicenda giudiziaria che riguarda il Castello di Sammezzano e sulle azioni di sensibilizzazione messe in atto per mantenere alta, a tutti i livelli istituzionali, l’attenzione sulla vicenda. Intanto nessuna novità sul fronte delle decisioni del tribunale
Non ha ancora un futuro scritto, il Castello di Sammezzano. Non sono arrivate notizie, infatti, dal Tribunale di Firenze che doveva decidere sull'ipotesi di assegnazione del bene a Kairos, che ne ha presentato istanza, oppure se rimandare tutta la proprietà ancora una volta all'asta giudiziaria.
Intanto la questione torna sui banchi del Consiglio regionale. Alla prossima seduta, infatti, le consigliere Pd Valentina Vadi, Monia Monni e Fiammetta Capirossi, che già in passato hanno promosso iniziative istituzionali su Sammezzano, presenteranno una interrogazione in cui chiedono alla Regione di tenere costantemente accesi i riflettori sullo stato del Castello di Leccio.
"Dalla nostra ultima mozione ad oggi – spiegano le consigliere – si sono susseguite nuove vicissitudini sulla sorte di Sammezzano, purtroppo però si tratta solo di vicissitudini giudiziarie che attendono ancora una fine mentre le condizioni del Castello peggiorano di mese in mese: risulta dunque sempre più urgente un intervento di riqualificazione dell’edificio. È il tempo oggi il peggior nemico di questo gioiello unico in Toscana, infatti, nonostante la mobilitazione di moltissimi cittadini che si sono attivati attraverso il Comitato FPXA 1813-2013, nato per promuovere la conoscenza della figura del Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, o il movimento Save Sammezzano, che ha avuto il merito di aver segnalato il bene per il suo inserimento nella lista dei beni a rischio curata da Italia Nostra, oltre che tra i luoghi del cuore del FAI".
"La Regione Toscana – concludono le consigliere del Pd – ha sempre posto una importante attenzione sulla sorte di Sammezzano, auspicando anche dopo la sua necessaria ristrutturazione l’eventualità che tutta l’area del castello, comprensiva del suo meraviglioso ed unico parco, possa comunque mantenere una eventuale fruizione pubblica. Per questo siamo convinte che il suo recupero e la conseguente ristrutturazione siano inevitabile per evitare il deperimento definitivo dell’immobile che già è notevolmente compromesso".