18, Aprile, 2024

Treni, altri ritardi per il gelo anche nel nodo fiorentino. Fit-Cisl: “Colpa dell’inadeguatezza dei vertici FS”

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Dopo l’odissea di ieri, anche questa mattina ritardi e cancellazioni si sono registrati nei treni da e per Santa Maria Novella. Il sindacato di categoria della Cisl punta il dito contro le mancate misure per affrontare queste emergenze preannunciate. Intanto il Comitato Pendolari del Valdarno incalza: “Per questi disservizi a noi niente rimborso”

Ancora una mattinata di ritardi, nel nodo fiorentino di Santa Maria Novella, anche per i tanti regionali coinvolti, direttamente o indirettamente, nei problemi legati al gelo sulle linee ferroviarie. E ora è il sindacato Fit-Cisl a puntare il dito contro FS, parlando di inadeguatezza nel gestire queste emergenze ampiamente preannunciate. 

"Dopo l’odissea di ieri, con i viaggiatori assembrati davanti ai cartelli luminosi senza riuscire a capire quale treno sarebbe partito prima e se sarebbe arrivato a destinazione, anche oggi a Firenze Santa Maria Novella si registrano notevoli ritardi, mediamenti sui 30 minuti", afferma il segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni,. "Ormai qualcuno deve pensare che l’inverno sia sempre mite, senza gelo e neve in pianura, e quando succede il contrario si parla di fatti eccezionali. Invece il problema è l’inadeguatezza della massima dirigenza del Gruppo FS ad affrontare queste emergenze, anche se annunciate da tempo". 

Secondo l'esponente della Cisl, "quanto successo ieri è la conseguenza del fatto che le Ferrovie dello Stato si sono trasformate e non hanno più al centro il trasporto ferroviario: la dirigenza si dedica a tagliare nastri o fare shopping in giro per l’Europa, comprando pezzi di ferrovie di altri Paesi o società di autobus. Lo dimostrano i fatti e gli investimenti nella manutenzione. Sono bastati 10 centimetri di neve caduti su Roma per mandare in tilt il nodo ferroviario nevralgico del Paese, causando la cancellazione e enormi ritardi nell’80% dei treni AV e lunga percorrenza con ripercussioni su tutti i principali capoluoghi d’Italia".

"Come sindacati – chiude la Fit-Cisl – chiediamo un’attenzione maggiore all’infrastruttura ferroviaria con investimenti mirati a prevenire le criticità causate dal gelo e dalla neve accompagnate da un piano eccezionale di assunzioni di operatori della manutenzione e una rivisitazione di quello che oggi è il reticolo manutentivo. Bisogna cambiare passo attraverso l’individuazione dei responsabili e dare segnali di cambiamento reale in modo che situazioni del genere non si debbano più ripetere". 

Intanto, oggi, altre polemiche arrivano dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima: e riguardano in particolare la questione rimborsi, a cui avranno diritto i passeggeri dell'alta velocità per i disservizi legati al maltempo, ma non i pendolari. "Tanto ai noi pendolari del Valdarno, abbonati della linea aretina, non tocca mai un rimborso dei ritardi di giornata e neanche il bonus rimborso mensile. Purtroppo i motivi sono tanti e indicati nel Contratto di servizio vigente fra Trenitalia e Regione Toscana, quindi valido anche per tutti gli altri pendolari toscani in quanto abbonati", scrive in un post il portavoce Maurizio Da Re.

"Di rimborsi è previsto solo il bonus, pari al 20% del costo dell'abbonamento mensile, che si rifà all'Indice di Affidabilità, la percentuale media dei treni puntuali mese per mese. L'Indice stabilito per l'anno 2015 era del 96%, per il 2016 il 96,2%, per il 2017 il 96,3% per il 2018 il 96,4%:  negli ultimi sei mesi del 2017 il mese peggiore sull'aretina è stato novembre col 98,1% di Indice, "buonissimo" rispetto al 96,3% di soglia da non uguagliare o superare. La puntualità è prevista con arrivo entri i 5 minuti alla stazione di destinazione (Firenze SMN, Pistoia, Chiusi), e nel caso della linea Firenze-Roma il ritardo è misurato a Montevarchi. Nei ritardi, poi, sono escluse le cause di forza maggiore, meteo o naturali (neve, gelo, incendi, allagamenti); scioperi del personale (fino a 3 ore successive); eventi accidentali; lavori programmati sulla linea e resi noti; l'intervento di Polizia e Carabinieri. Se si considerano anche i tempi di percorrenza allungati che permettono i recuperi di vari minuti, si può dire che è raro che Trenitalia dia i bonus ai pendolari toscani e impossibile ai valdarnesi".  

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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