Il Presidente della Regione Toscana aggiunge: “Serve più tempo, Bekaert deve attivare la cassa integrazione, oppure sia il Governo a farlo, come ha detto Di Maio”. E sui possibili compratori ha aggiunto: “Al momento non mi sbilancerei, troppe volte quando si arriva al sodo non resta nessuno. Serve un piano serio di reindustrializzazione”
"Dobbiamo mettere l'azienda con le spalle al muro: è suo il dovere di rimediare allo schifo che ha fatto qui". Così il Governatore della Toscana Enrico Rossi, che ai cancelli dello stabilimento figlinese ha incontrato nel pomeriggio i lavoratori Bekaert. Poche novità, mentre cresce l'attesa per la ripresa delle trattative: ma Rossi non si sbilancia nemmeno sui possibili acquirenti di cui si parla in questi giorni, forse 3 o 4 le aziende interessate, mentre ci sarebbe già stato un sopralluogo in azienda.
"Troppe volte si è fatto un gran parlare di possibili interessamenti e poi, al sodo, non è rimasto nessuno", ha detto Rossi. "Per questo è importante oggi parlare chiaro: Figline e il Valdarno non possono perdere questo presidio produttivo e occupazionale, quindi serve un serio piano di reindustrializzazione, e la responsabilità prima di tutto è dell'azienda. Spetta a lei rimediare allo schifo che ha fatto qui, con una lettera di licenziamento mandata a casa dei 318 lavoratori".
"Serve più tempo, prima di tutto – ha aggiunto il Presidente – l'azienda deve fare ricorso alla cassa integrazione e garantire così tutto il tempo necessario. Altrimenti, spetta al Governo: la presenza qui del Ministro Di Maio e le sue dichiarazioni sono stati importanti. Se l'azienda non si muove, serve un decreto che dia il tempo per la cassa integrazione e per una seria reindustrializzazione. Ultima ipotesi, in caso non si realizzino le prime due, è che sia lo Stato a subentrare direttamente", ad esempio con Invitalia.
Accorato l'appello dei lavoratori, che hanno ribadito come la prima e più urgente necessità sia quella di fermare il conto alla rovescia, che scade il 3 ottobre prossimo: "Solo con la cassa integrazione si può pensare di aprire un discorso con i compratori. L'obiettivo deve essere di non chiudere questo posto, di non perdere questa ricchezza", hanno detto in molti.
"Lunedì 3 settembre – ha ricordato il consigliere per il lavoro, Gianfranco Simoncini, presente con Rossi alla Bekaert – ci sarà in Regione un tavolo che è prettamente tecnico. Chiediamo poi che la trattativa si sposti di nuovo al Ministero, che sia convocato un tavolo dove l'azienda dovrà presentare la sua proposta di reindustrializzazione".