26, Aprile, 2024

Referendum abrogativo: raccolte già 36.069 firme. Soddisfatti gli organizzatori: “Un ottimo risultato”

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Delle 36.065 firme ben 3.200 sono state raccolte in Valdarno. A San Giovanni, dove il numero è più alto, ha firmato una persona ogni 17 residenti. Entro il mese di ottobre, al superamento delle 40.000 necessarie, le firme saranno portato in Regione

"Un ottimo risultato", così i membri del Comitato per la sanità pubblica, organizzatore del Referendum abrogativo della legge regionale sulla riforma sanitaria, commentano con grande soddisfazione l'evolversi dell'iniziativa. A circa un mese dall'inizio della raccolta sono infatti già 30.065 le firme ottenute a livello regionale. Di queste ben 3.200 in Valdarno.

I dati (mancano ancora quelli di Laterina e Pergine)

Comuni Firme
Bucine 140
Castelfranco Piandiscò 441
Cavriglia 217
Laterina  
Loro Ciuffenna 164
Montevarchi 702
Pergine  
San Giovanni 995
Terranuova 401
   

Il numero più alto delle firme è stato registrato a San Giovanni dove ha firmato un cittadino ogni 17 residenti.

Giovedì prossimo alle 21.00, nel corso di una festa al Parterre di Firenze, sarà comunicato il raggiungimento dell'obiettivo delle 40.000 firme necessarie per indire il Referendum. Visto l'ottimo risultato non è escluso che qualcosa venga organizzata anche in Valdarno. Entro, dunque, il mese di ottobre il Comitato organizzatore consegnerà le firme in Regione.

Giuseppe Ricci, comitato referendum sanità:
"Le regole democratiche dovranno essere rispettate, consentendo lo svolgimento del Referendum Abrogativo della Legge 28/15. Il popolo toscano travolgerà con il voto la deriva sanitaria intrapresa da Rossi e per la prima volta in Toscana, i cittadini liberi, sapranno sconfiggere stagioni piene di demagogia, falsità, disservizi. Stagioni nelle quali poco a poco sono stati cancellati i diritti all’assistenza sanitaria. Non c’è dubbio che la gestione del Pd abbia provocato liste di attesa lunghissime, imposto ticket pesantissimi, talvolta superiori al costo delle prestazioni; una strategia che il Comitato per il Referendum crede che sia voluta dal Pd, che gestisce le cose in modo contrario a quanto asserisce".  

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