Dopo le decisioni dell’assessore regionale Monni che ha annunciato che “adotteremo un’ordinanza che intimerà la predisposizione di un Piano di caratterizzazione, funzionale a definire gli interventi necessari per la bonifica del sito” e che “tale atto avrà riflessi anche sul procedimento autorizzativo in corso per l’ampliamento della discarica perché, ribadisco, la tutela dell’ambiente è sempre stata e rimane la precondizione per qualunque intervento”, il capogruppo consiliare di San Giovanni di M5S, Tommaso Pierazzi, interviene.
“Queste sue parole seguono il costante e enorme lavoro fin qui fatto dal movimento 5 stelle sangiovannnese sia a livello locale con l’Inchiesta Pubblica, sia a livello regionale con la nostra mozione che di fatto ha determinato la chiusura del sito per i rifiuti solidi urbani al raggiungimento delle volumetrie ancora disponibili. Sono anni che poniamo le solite domande anche a seguito delle conclusioni riportate dalla relazione Territoriale sulla Regione Toscana” ad opera della “commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate” redatta nel 2018 (doc. XXIII N.49 – approvata dalla commissione nella seduta del 28 febbraio 2018), che già sollevava dubbi sullo stato del sottosuolo”.
“La battaglia adesso è tutta incentrata sull’ampliamento richiesto per rifiuti speciali non pericolosi, ma non possiamo non accorgersi di come l’Inchiesta pubblica terminata alcuni mesi fa sia stata determinante per sollevare in modo chiaro e ufficiale le molte anomalie sul sito oggetto di ampliamento, soprattutto per quanto riguarda le segnalazioni sullo stato del sottosuolo che stanno emergendo dai verbali sempre più precisi di ArpaT. Leggiamo sempre in queste ore delle rassicurazioni di publiacqua sulle analisi che arrivano su tutti i punti di prelievo nella rete di San Giovanni dove non si evidenziano criticità. Anche queste sono attenzioni dell’ente gestore del servizio che guarda caso prima dell’inchiesta pubblica non si avvertivano così puntuali”.
Pierazzi conclude: “Sappiamo benissimo che il cammino è ancora lungo e di come sarà determinante il 23 febbraio p.v. quello che emergerà dalla prima conferenza dei servizi. Ma come abbiamo già detto in tutte le sedi e in ogni conferenza stampa, mai come adesso la volontà popolare dovrà essere messa al centro della conferenza”.