“Il 12 settembre la discarica di Podere Rota ha esaurito la propria volumetria e non riceverà più nuovi conferimenti di rifiuti, rifiuti che l’Autorità d’Ambito della Toscana Sud dovrà inviare altrove rivedendo i piani economici e i programmi logistici. L’impianto, quindi, termina l’esercizio ordinario e l’azienda avvia il c.d. periodo del “post mortem”, della durata di trent’anni, durante il quale l’impianto verrà gestito per mantenere elevati standard di tutela e qualità ambientale oltre che produrre energia dal biogas”. Con queste parole Csai annuncia la chiusura della discarica di Podere Rota per il conferimento dei rifiuti e l’inizio della bonifica dell’impianto.
L’impianto di riferimento per i rifiuti del Valdarno è quello di San Zeno che dovrà essere sottoposto a revamping, ovverosia un ammodernamento, il cui avvio è previsto per inizio 2024, per quanto riguarda il termovalorizzatore da 75mila tonnellate e dove dovrà essere realizzato il biodigestore anaerobico per l’organico da 35mila tonnellate. Nel frattempo, dopo la chiusura della discarica di Podere Rota, i rifiuti del Valdarno saranno dislocati in altri impianti tra Peccioli, si parla di 15mila tonnellate, e termovalorizzatori per la parte non riciclabile.
Csai intanto pensa anche ai lavoratori: “Contestualmente inizia il percorso che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali per una parte del personale impiegato nell’impianto per l’esercizio ordinario. In quest’ottica, nelle scorse settimane, sono stati attivati i percorsi adeguati con le organizzazioni sindacali”.