19, Aprile, 2024

Messa in sicurezza del territorio: Montevarchi aspetta ancora casse di espansione e lavori a Ricasoli

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Il sindaco: “Stiamo lavorando per trovare i finanziamenti, presso Regione e Ministero”. Le opposizioni incalzano, su entrambi i fronti: perché da un lato le casse di espansione sono indispensabili per l’agibilità e l’abitabilità di opere pubbliche e private; e dall’altro Ricasoli aspetta ancora il completamento dei lavori

Da una parta la questione delle casse di espansione, che ancora mancano sul territorio montevarchino. Dall'altra l'abitato di Ricasoli che aspetta i lavori sul versante sud della frana, mai toccato. La questione della messa in sicurezza idrogeologica del territorio è tornata d'attualità, a Montevarchi, dopo l'ultimo consiglio comunale. Ma andiamo con ordine. 

A sollevare il tema delle casse di espansione è stata una interrogazione di Luciano Bucci (Prima Montevarchi), che si apre su due fronti. Il primo è quello di Levanella, dove a mancare è la cassa d'espansione del Valdilago: la sua costruzione era iniziata nel 2010, aveva un costo di circa 2 milioni di euro, in parte a scomputo degli oneri di urbanizzazione per chi costruiva in zona, in parte a carico delle aziende costruttrici. I lavori non sono mai stati completati e la cassa d'espansione mai terminata. 

"Vorrei capire – ha chiesto Bucci – se è vero che il Regolamento urbanistico prevede che l’impianto sportivo di Levanella non possa essere dichiarato agibile fin quando non sarà realizzata l’attigua cassa di espansione di Valdilago; e come sia possibile che i fabbricati di nuova realizzazione di via Aretina, a Levanella, siano in parte già abitati nonostante l'intervento fosse condizionato alla realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago". 

Discorso diverso per le casse di espansione del Dogana, al Pestello e in località Scrafana: qui l'intervento è pubblico, il comune deve farsi carico di una parte dei fondi necessari (circa 900mila euro), l'altra dovrebbe essere cofinanziata dalla Regione. Anche queste casse d'espansione, però, sono indispensabili per l'agibilità di alcune opere: "Lo Sferisterio, così come recuperato – si legge nell'interrogazione di Bucci – non può essere dichiarato agibile fin quando non saranno realizzati gli interventi di salvaguardia idraulica nei bacini del Dogana e di Scrafana; e la stessa cosa vale per la nuova passerella pedonale che sarà posata a giorni: anzi, la stessa posa è condizionata alla realizzazione delle casse di espansione, preventiva o contestuale. Le norme sono chiarissime e mi aspetto che tutti usino il buon senso e le rispettino", ha aggiunto il consigliere. 

Su Ricasoli è invece intervenuto il consigliere Camiciottoli (Democratici e Progressisti): "A luglio il Consiglio comunale aveva approvato una mozione che chiedeva di rivolgersi alla Regione Toscana per maggiori risorse economiche e collaborazione tecnica, oltre alla pubblicazione dei dati dei monitoraggi. Oggi sappiamo solo che l'amministrazione non ha ricevuto nuovi finanziamenti: eppure Ricasoli ne ha necessità, e l’intervento di messa in sicurezza dell’abitato deve essere inserito all’interno dei piani di Difesa del Suolo tra gli interventi d’interesse regionale. Detto questo, chiedo di sapere quali misure intende adottare il comune di Montevarchi, e se sindaco, giunta e presidente del consiglio comunale hanno messo in atto tutte le indicazioni della mozione approvata lo scorso luglio". 

Una serie di interrogativi a cui il sindaco Francesco Maria Grasso ha risposto con una nota in cui spiega che il comune sta lavorando alla ricerca di fondi: "L’Amministrazione comunale in questa fase finale del 2015 sta attivando tutti i canali sia a livello regionale, sia a livello nazionale nel campo del rischio idrogeologico per ottenere i finanziamenti necessari per la realizzazione delle casse di espansione lungo il torrente Dogana, in località Scrafana e in località Pestello, così come previsto dal piano delle opere pubbliche per il triennio 2015-2017".

"L'amministrazione sta inoltre attivandosi anche per quanto concerne il recepimento dell’ultima parte di finanziamenti per il completamento dell’intervento lungo la frana di Ricasoli. In particolare ci stiamo muovendo sia presso la Regione Toscana, sia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per i fondi relativi alla difesa del suolo, sulla base dei progetti definitivi già inviati. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ai finanziamenti necessari per il completamento e la realizzazione di queste opere urgenti entro i primi mesi del 2016", ha concluso Grasso. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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