Presenti all’incontro che si è tenuto nella sala del consiglio di Terranuova il sindaco Sergio Chienni, Simona Neri sindaco di Pergine, l’assessore alle politiche sociali di Rignano, Tommaso Cipro, l’onorevole Lorenzo Basso, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare di Camera e Senato per la lotta al gioco d’azzardo, l’onorevole Marco Donati e la consigliera regionale Valentina Vadi, gli assessori Sandra Romei e Stefano Tassi, rispettivamente di San Giovanni e di Montevarchi
Prosegue il lavoro di #ValdarnoNoSlot, il gruppo che su mandato della Conferenza dei sindaci, dovrà redigere un Regolamento Intercomunale del Valdarno per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia. Incontro nella sala consiliare del Comune di Terranuova. Hanno partecipato il sindaco Sergio Chienni, Simona Neri sindaco di Pergine, referente per il Valdarno aretino, Tommaso Cipro referente per il Valdarno fiorentino, l'onorevole Lorenzo Basso, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare di Camera e Senato per la lotta al gioco d’azzardo, l'onorevole Marco Donati, la consigliera regionale Valentina Vadi, gli assessori Sandra Romei e Stefano Tassi, rispettivamente di San Giovanni e di Montevarchi.
Il sindaco di Pergine, Simona Neri, in qualità di referente dei sindaci del Valdarno aretino per la redazione del Regolamento ha spiegato: "Ognuno fa la sua parte. Noi sindaci del Valdarno aretino e fiorentino, anche con il mandato avuto dai consigli comunali, abbiamo l'onere e l'onore di scrivere un regolamento intercomunale che limiti l'installazione di nuovi apparecchi sul territorio. La Regione si muove attraverso l'istituzione dell'osservatorio regionale e il potenziamento dei Sert per curare il giocatore patologico. Figura che purtroppo è in aumento in Valdarno. Dal governo ci aspettiamo misure più restrittive e misure nel campo della sicurezza. È un problema che si sta diffondendo tra le infiltrazioni mafiose: si parla di un giro di riciclaggio molto elevato visto che un ciclo di funzionamento di una slot riesce a restituire fino al 75% di una giocata: questo significa che c'è una perdita del 25% sul denaro introdotto. È uno dei riclaggi più efficaci. Oltre quindi all'assistenza alle famiglie ci aspettiamo che il Governo ci venga incontro con misure adeguate".
Per quanto riguarda il Regolamento si prevedono tempi stretti, la redazione già in autunno: "Per la Regione Toscana è materia già regolamentata. Vengono imposte misure di salvaguardia e distanze di sicurezza: i 500 metri tra gli apparechhi e i luoghi sensibili. Nel regolamento ogni Comune potrà inserirne altri che rispecchino la Comunità e il modo di vivere dei territori".
E al sindaco Neri il Governo risponde. L'onorevole Lorenzo Basso, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare di Camera e Senato per la lotta al gioco d’azzardo: "Dobbiamo regolamentare questo fenomeno. Il gioco d'azzardo era illegale fino a non molto tempo fa poi c'è stata una liberalizzazione: slot machine e gratta vinci sono ovunque sul territorio. Hanno cominciato a rovinare famiglie, pensionati e giovani. Molto spesso le sale giochi vanno a sostituire realtà che esistono da 50 anni poi spariscono e rimane il deserto. Noi abbiamo costituito un intergruppo parlamentare che vuole proporre alcune manovre: prima di tutto il divieto assoluto della pubblicità. Poi serve un maggiore potere sul territorio a Comune e Regione per regolamentare il fenomeno e infine un'opera culturale che insegni la pericolosità del gioco d'azzardo".
L'onorevole Marco Donati: "Importante è il divieto della pubblicità in alcune ore sensibili. Purtroppo la ludopatia rischia di essere un vero costo sociale. Il merito della rete del Valdarno è quello di creare le condizioni per limitare gli obiettivi sensibili. È un'operazione importante e denota sensibilità sull'argomento".
Valentina Vadi, consigliera regionale: "La Toscana già da molti anni si è posta il problema. Dal 2007 sono iniziate le prima misure legate al Sert, alle cure e alla prevenzione. Poi nel 2013 è stata la prima Regione a dotarsi di una legge che contiene una serie di strumenti adottabili dai Comuni per fronteggiare il gioco d'azzardo".