28, Marzo, 2024

Da Firenze 32.000 tonnellate di rifiuti, Carbini: “Non discutiamo il merito ma il metodo”

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Il capogruppo della lista Cresce San Giovanni, Francesco Carbini, torna a parlare dei rifiuti e della discarica di Podere Rota alla luce dell’ordinanza della Regione Toscana pubblicata sul Burt

"La Regione Toscana con ordinanza immediatamente esecutiva del 1 settembre 2014 pubblicata sul Burt il 3 settembre 2014 impone al gestore del ciclo di rifiuti di Firenze di conferire 32.000 tonnellate l' anno a Podere Rota per selezione e trattamento (Impianto di TMB di Casa Rota, Terranuova Bracciolini di TB spa)", così Francesco Carbini, capogruppo della lista Cresce San Giovanni, torna sull'argomento rifiuti e discarica di Podere Rota.

"I motivi? In applicazione della normativa i rifiuti non possono essere trasferiti in discarica semplicemente come vengono raccolti. Questo implica, secondo quanto scritto nell'ordinanza, che alcuni ritardi nella realizzazione di impianti nelle Province di Firenze, Prato Pistoia impone il trasferimento di rifiuti verso altri impianti della regione toscana (nel rispetto dell'autosufficienza di ogni Regione). Ato sud ha dichiarato la propria disponibilità ad accogliere rifiuti da altre zone, in particolare a Podere Rota. Ora qualcuno ci guadagnerà bei soldini ed in modo inattaccabile e per di più difeso da una ordinanza della Regione. Fin qui noi non discutiamo il merito: esiste una normativa, esistono delle regole e la regione ne impone il rispetto".

Carbini, poi, continua:

"Abbiamo però alcuni dubbi sul metodo. Il presidente Rossi oppure il brillante e spettacolare Consigliere Enzo Brogi, insieme al loro fedele e sorridente Viligiardi Sindaco di San Giovanni hanno pensato alle ricadute sul nostro territorio oppure è solo un problema di buca da riempire? La nostra città è stata o poteva essere coinvolta prima di emettere l'ordinanza? Possibile che dobbiamo solo assistere inermi a questa gestione di Podere Rota senza poter far sentire la voce della città se non dopo e a cose fatte? Possibile che l'ordinanza debba essere eseguibile in soli 5 giorni senza dar tempo di organizzarsi in altro modo? Il sindaco sapeva di questa disponibilità di Ato Sud a ricevere ancora rifiuti a Podere Rota? L'osservatorio è stato informato? Ai comitati dei cittadini è stato comunicato qualcosa? La conferenza dei Sindaci di cui Viligiardi è Presidente era stata informata?".

Carbini, infine, conclude:

"In poche parole secondo noi non è in discussione il rispetto di una normativa ma il modo con cui si è scelto di adeguarvisi da parte della Regione e la totale assenza della classe dirigente della nostra città nel processo decisionale nonostante l'impatto che subirà. Per quanto riguarda l'atteggiamento della amministrazione sangiovannese sul ciclo integrato sui rifiuti continuiamo ad avere molte perplessità. Viligiardi ha dovuto accettare la liquidazione di CSA (azienda che svolge il servizio di raccolta confluita in Progetto 6) senza ottenere in cambio neanche una quota di CSAI (azienda che gestisce l'impianto di podere Rota). Con quale risultato? San Giovanni sarà fuori da ogni processo decisionale di gestione del ciclo dei rifiuti trasformandosi in un semplice cliente ed annusatore di puzzi".

"Anzi dobbiamo velocemente deliberare in consiglio comunale la messa in liquidazione di CSA: perchè? A chi serve questa velocità? Erano questi gli accordi fra i soci? Ancora una volta accettiamo e non alziamo la voce come città o forse non possiamo? Paura? Pensavamo che mentre i Sindaci del Valdarno erano chiamati in parata per la campagna elettorale di Viligiardi almeno su alcune decisioni fossero concordi, invece al momento della resa dei conti San Giovanni è rimasto ancora isolato e costretto a subire. Lui ha vinto ma la città ha perso presenza e peso politico sul territorio".

 

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