18, Aprile, 2024

Beltrame, Rsu e organizzazioni sindacali: “Siamo indignati e offesi. Auspichiamo serietà e coerenza per gli impegni presi”

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Alla luce della ripresa delle attività nello stabilimento siderurgico sangiovannese ma solo per quattro settimane, Rsu, Fiom Cgil e Fim Cisl della Provincia di Arezzo intervengono e chiedono ancora un tavolo istituzionale e soprattutto il rispetto degli impegni presi dall’azienda sinora

Riprendono le attività nello stabilimento sangiovannese della ex Ferriera ma solo per 4 settimane. Antonio Fascetto, Filippo Becattini, Samuele Barchielli, Fabio Fratini della Rsu Afv Beltrame, e Giovanni Di Scala, Alessandro Tracchi, rispettivamente Fim-Cisl Fiom Cgil della Provincia di Arezzo intervengono: chiedono un tavolo istituzionale e soprattutto il rispetto degli impegni presi dall'azienda che andavano ben oltre le 8.000 tonnellate di materiale che alla fine del 2014 verranno prodotte.


"Le Organizzazioni Sindacali Provinciali e la Rsu di stabilimento non possono ritenersi soddisfatte della ufficializzazione del riavvio della produzione di lunedì 8 settembre. L'unico elemento se cosi si può dire positivo, tra l'altro infinitamente atteso, sta solo nella notizia che verranno prodotte 3000 t pari a quattro settimane di lavoro ad un unico turno lavorativo".

"Tutte le perplessità espresse alla Direzione nell'incontro dello scorso luglio e soprattutto il lungo silenzio e la latitanza intercorsi fino ad oggi, lasciano aperti ed irrisolti tutti i dubbi sul futuro dei lavoratori della Ferriera. Le 8000 t che verranno prodotte a consuntivo nel 2014 rispetto alle 15000 programmate, non evidenziano certo la volontà di continuare sia nel rispetto del percorso degli impegni sottoscritti sia sul mantenimento del sito di San Giovanni che per le opportunità di diversificazione e flessibilità che da sempre caratterizzano detto stabilimento".

"I lavoratori ad oggi, ignorano cosa stia avvenendo ai vertici della società, quali strategie verranno intraprese, come il gruppo Beltrame intende proiettarsi sul futuro, con quali stabilimenti aperti e con quanti lavoratori".

"A fronte di quanto sopra appare evidente che il tempo è un lusso che i lavoratori non possono assolutamente permettersi. Esigono risposte chiare, certe celeri. Hanno sempre dimostrato e continueranno a farlo anche in questa campagna produttiva, tutta la loro efficienza, professionalità e dedizione, ma in assenza della convocazione di un tavolo urgente con proprietà nel quale coinvolgere anche le Istituzioni, metteranno in campo tutte le iniziative necessarie fini al raggiungimento dello stesso".

"La proprietà deve rispondere sul perchè non si è investito sulla diversificazione, sulla ricerca di nicchie di mercato, perchè sono stati dirottati volumi altrove, perchè si modificano i piani condivisi al MISE o in tutti i passaggi Istituzionali e, soprattutto, la proprietà deve fare chiarezza sulla continuità dello stabilimento di San Giovanni".

"Siamo veramente indignati e offesi dalla sufficienza e sottovalutazione con la quale rappresentanti del Gruppo ci hanno propinato per anni l'impegno su questi temi per poi semplificarli e riassumerli nella consegna di qualche “Depliant della concorrenza reperiti in qualche fiera. La domanda è doverosa : è questa la strategia dell'azienda?".

"Quindi, nel rispetto che dobbiamo a questi lavoratori, auspichiamo non solo velocità nella costruzione del tavolo Istituzionale ma sopratutto serietà e coerenza rispetto agli impegni presi".

 

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