Risposta inviata tramite il Consigliere direttore dell’Ufficio di Segreteria: Mattarella non riuscirà ad incontrare i lavoratori che hanno dato vita alla Cooperativa, ma esprime alta considerazione per l’impegno e la determinazione che stanno mettendo nella vicenda
È arrivata la lettera di risposta del Presidente della Repubblica Mattarella, tramite il Consigliere direttore dell’Ufficio di Segreteria Simone Guerrini, alla lettera inviatagli nei giorni scorsi dai soci della cooperativa Steelcoop Valdarno, che si erano rivolti al Quirinale per manifestare la propria apprensione per il futuro e porre la loro vicenda alla diretta attenzione del Capo dello Stato.
Una lettera in cui il Presidente esprime il rammarico di “non poter assecondare la richiesta di incontro a causa di un periodo particolarmente denso di impegni istituzionali” ma esprime al contempo “alta considerazione per l'impegno e la determinazione con cui portate avanti il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento dismesso dalla multinazionale belga Bekaert”, pur comprendendo “l'ansia e l'incertezza che Vi assillano per le Vostre prospettive occupazionali”. In chiusura, il saluto ai lavoratori “Nella speranza che il tavolo recentemente istituito al Ministero dello Sviluppo Economico possa risolvere il problema nel più breve tempo possibile”.
Per i lavoratori costituenti la Steelcoop Valdarno, con in testa il presidente Daniele Righi, c'è molta soddisfazione: “È una lettera che ci inorgoglisce per il sostegno dimostrato dal Capo dello Stato verso il nostro progetto di workers buyout, per l'elogio al percorso della cooperativa. Allo stesso tempo però ci chiediamo, se il Presidente della Repubblica, pur non avendo possibilità alcuna di intervento diretto nella vertenza, trova il tempo di esprimerci il suo supporto, quanto ancora dovremmo aspettare affinché il Ministero dello Sviluppo Economico, organo preposto a lavorare ad una soluzione positiva, ci convochi al tavolo per affrontare la situazione? Ci restano cinque mesi di cassa integrazione, è l'ora che la politica si faccia sentire se ha a cuore la salvaguardia non solo del nostro stabilimento ma di un sistema industriale e dell'occupazione del Paese”.