23, Novembre, 2024

Bekaert, ancora nessuna convocazione. Calosi (Fiom): “Chiediamo la proroga della cassa integrazione”

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Il 31 dicembre scadrà la cassa integrazione per gli oltre duecento lavoratori rimasti in vertenza. Il tempo scorre e ancora non ci sono soluzioni per la reindustrializzazione: da qui la richiesta della Fiom Cgil di prorogare l’ammortizzatore sociale

"La politica si è dimenticata dei lavoratori Bekaert". Così Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil Firenze, richiama l'attenzione sulla situazione dello stabilimento figlinese, dove più di duecento lavoratori aspettano ancora notizie sulla reindustrializzaizone del sito, mentre il tempo scorre e non ci sono convocazioni al Ministero del Lavoro. 

"Ora che il Governo si è insediato – prosegue Calosi – ci aspettiamo non solo la convocazione al tavolo ministeriale, ma risposte concrete circa gli interessamenti al progetto di reindustrializzazione del sito di Figline, che erano stati palesati anche nell'ultimo incontro svoltosi a luglio. Restano solo tre mesi alla data di scadenza della cassa integrazione per cessazione di attività, un periodo che rischia di non essere sufficiente per affrontare un percorso che renda di nuovo efficiente e produttiva la fabbrica". 

La scadenza del 31 dicembre incombe: ed è per questo che Calosi avanza, con la Fiom, una richiesta precisa: "Chiediamo sin d'ora al Ministero del Lavoro la proroga della cassa integrazione. Diversamente, le responsabilità della perdita di oltre duecento posti di lavoro, e dell'impoverimento economico ed industriale del territorio, saranno di coloro che non si sono adoperati per salvaguardare l'occupazione ed una realtà produttiva strategica per il Valdarno".

"Uno stabilimento vuoto e 220 lavoratori che si vedono cancellato il proprio posto di lavoro non sono l'Italia viva ma la carne viva, ferita da un Paese che non è in grado di tutelare i cittadini e progettare una politica industriale degna di questo nome. Noi siamo pronti a fare la nostra parte", conclude Daniele Calosi.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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