Otto gli interventi con replica da parte di Csai. Presidente e commissari adesso al lavoro per redigere la relazione finale
Si è conclusa l'audizione generale dell'inchiesta pubblica per la richiesta di ampliamento della discarica di Podere Rota. Otto interventi con replica da parte di tecnici e rappresentati di Csai. Tra circa tre settimane, alla metà di maggio, il presidente Alessandro Franchi ed i due commissari redigerann o la relazione finale e la renderanno pubblica.
Il primo a prendere la parola è stato Marco Morbidelli, presidente e consigliere della Lista civica Castelfranco Piandiscò che è tornato sui problemi legati ai cattivi odori, ha chiamato in causa la politica ed ha chiesto "al comune di Terranuova di ritrovare l'interesse per l'unità del Valdarno". (Il testo per intero dell'intervento).
Poi è stata la volta del sindaco di San Giovanni Valentina Vadi. Dopo aver riesaminato la relazione di Arpat, le controdeduzioni dell'avvocato Sonia d'Angiulli, dei tecnici e dell'amministratore delegato di Csai Luana Frassinetti, ha concluso "Pertanto chiedo, in qualità di rappresentante legale del Comune di San Giovanni Valdarno – Comune che interviene nella inchiesta pubblica quale ente esponenziale degli interessi diffusi dei cittadini insediati nel proprio territorio, cosa che implica una legittimazione particolarmente qualificata, ed impone di ponderare con la massima attenzione le osservazioni della Amministrazione Comunale – che nella Relazione finale di questa inchiesta pubblica siano accolte le richieste formulate da Arpat nella documentazione prodotta da settembre 2020 fino ad oggi, che si proceda alle indagini nel terreno per definire con certezza la situazione e che la Relazione finale entri come contributo istruttorio nella Conferenza dei servizi relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota: in questo modo l’Inchiesta Pubblica avrà avuto davvero una utilità, facendosi parte proattiva e diligente a tutela della salute pubblica dei cittadini di San Giovanni Valdarno e del Valdarno". (Il testo completo dell'intervento). Subito dopo il sindaco è intervenuta l'inegnere Deborah Romei, funzionario del Comune di San Giovanni.
"Csai non è rimasta inerte rispetto a quanto richiesto da Arpat – replicato l'amministratore delegato di Csai – Csai dal punto di vista sostanziale non ha sottovalutato niente. Noi siamo soddisfattissimi che abbiamo partecipato all'inchiesta tantissime persone: per noi il dibattito era questo. Gli interventi dovevano chiarire la posizione di Csai sulla questione. Questa modalità ci ha dato la possibilità di esprimere, ognuno di noi, le proprie opinioni. Io non ho mai detto che l'ampliamento sarà in qualche modo destinato all'emergenza rifiuti, questa riguarda l'Ato".
Rossella Michelotti, di acqua bene comune Valdarno, è tornata sull'argomento dell'inquinamento di fondo o antropico, sui peziometri, e sulla presenza di sostanze azotate. (L'intervento).
Catia Naldini, dell'Osservatorio di Podere Rota e del Comitato Vittime di Podere Rota, è tornata sui problemi odorigeni, sull'aspetto sanitario, sulle falde, sulle infiltrazioni di percolato, ed ha concluso: "Noi semplici cittadini, non tutelati da chi ne aveva il dovere, abbiamo approfondito tutti gli aspetti procedurali e ambientali dell’ultimo ampliamento esponendo il tutto a chi di dovere senza essere ascoltati. Adesso a distanza di 10 anni questi aspetti stanno riemergendo tutti. Preferivamo esserci sbagliati ma purtroppo non è cosi. Se questa discarica verrà ampliata qualcuno dovrà assumersi delle grosse responsabilità". (L'intervento)
Tommaso Pierazzi, capogruppo consiliare a San Giovanni del MOvimento 5 Stelle ha concluso l'intervento affermando: "riteniamo sia arrivato il momento per mettere la parola fine a questo scempio perpetrato da oltre trent’anni ai danni dei cittadini di San Giovanni Valdarno e di tutto il Valdarno. Concludo ricordando che la decisione comunque non sarà solo tecnica, ma soprattutto politica e chi ha la maggioranza in CSAI Spa, chi governa la città sede d’impianto e la regione toscana potrebbero far cessare tutto questo in meno di un minuto". (L'intervento)
Intervenuti anche Massimo Tanzi, consigliere comunale a San Giovanni della maggioranza, e Maurizio Martellini, dell'associazione Valdambra.
Ha chiuso gli interventi la Presidente della Provincia di Arezzo, Slvia Chiassai Martini che, dopo aver fatto una disamina della situazione, ha concluso: "La discarica è presente in Valdarno da 30 anni, in prossimità di centri urbani, con un forte disagio subito negli anni dalla popolazione, le emissioni odorigene moleste, i rischi per la salute, il danno economico causato alle attività e al paesaggio naturale delle Balze, con l’impossibilità di sviluppare presenze turistiche nella zona. Un impatto odorigeno, rimasto critico negli anni senza trovare soluzioni. Ci sono rilievi preoccupanti di Arpat e di Asl che indicano la presenza di potenziali elementi inquinanti per i quali è impensabile autorizzare un nuovo ampliamento del sito senza un’indagine specifica sull’incidenza dell’attività della discarica sulla salute. Non possiamo continuare ad ampliare un impianto che ad oggi serve per i 2/3 l’ “area fiorentina” e che continua a sfruttare il nostro territorio da 30 anni, mentre la provincia di Arezzo, con responsabilità e fattività, ha trovato soluzioni per essere autosufficiente e difendere gli interessi dei cittadini". (L'intervento)
Tecnici e rappresentati di Csai hanno risposto punto per punto agli interventi presentati.
Adesso è attesa per la relazione finale che il presidente Alessandro Franchi ed i due commissari dovranno redigere e presentare entro la metà di maggio. Una relazione che forse non sarà determinante ma che sicuramente potrà avere il suo peso per la decisione della Regione.