Mentre sull’argine sinistro dell’Arno verrà realizzata la ciclopista, sull’altra sponda imperversa il degrado più assoluto. Da Prulli a Matassino sorgono vere e proprie discariche abusive di elettrodomestici e scarti dell’edilizia. Nel 2013 la denuncia dell’associazione operatori di polizia ma niente sembra cambiato, come testimoniano queste immagini.
Cumuli di rifiuti ovunque. La riva destra dell'Arno è una discarica a cielo aperto. Mentre sull’argine sinistro è prevista la realizzazione della ciclopista, tanto sponsorizzata dalla Regione, su quello destro – in gran parte nel comune di Reggello – regna il più completo degrado. E ormai da anni.
Le robinie nascono e crescono in mezzo ai pneumatici, cavalli e ciuchi pascolano tra i calcinacci e poi ci sono un’infinità di televisori e computer ammassati sotto il cavalcavia. Ma anche tanto legno, ferri vecchi, frigoriferi e poltrone. Uno spettacolo indecoroso.
Eppure quegli otto chilometri che da Matassino portano direttamente alla Sr 69 – sotto il cimitero di Incisa – rappresentano anche uno dei paesaggi più belli del territorio: il Pratomagno innevato sullo sfondo, l’Arno che scorre a due passi e i colori invernali della campagna valdarnese. Qualcuno ha anche collocato un ombrellone e delle sdraio: un bel modo per tornare a vivere l’Arno d’estate.
Certo ci sono anche l’Autostrada, la Direttissima e la Pian di Rona che tagliano a metà il paesaggio, ma in fondo basterebbe poco per valorizzare questa riva, sicuramente più "selvaggia" di quella figlinese.
Se la strada sterrata venisse risistemata – attualmente è sommersa d’acqua, a causa delle profonde buche – potrebbe diventare anche un buon collegamento tra Reggello e Figline per chi utilizza la bicicletta, dando anche nuovo valore alla passerella sull’Arno, che al momento non viene percorsa dai ciclisti. Non a caso l’associazione Fiab Valdarno in bici, l’ha percorsa e fatta scoprire agli appassionati durante le sue manifestazioni pubbliche.
Invece nei decenni, questo pezzo di Valdarno è stato trasformato in un’autentica discarica. Del resto la zona è ben nascosta e facilmente accessibile dai mezzi, anche pesanti. Nel 2013 l'associazione operatori di polizia sollevò il problema, ma la situazione non sembra minimamente cambiata. Occhio non vede, cuore non duole: gli incivili continuano – incontrastati – a scaricare lì i loro rifiuti.