21, Novembre, 2024

La storia che si cela dietro al Convento dei Cappuccini a Montevarchi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Nelle immediate vicinanze di Montevarchi si erge un convento francescano del XVI secolo su in una piccola altura detta appunto “Poggio o Colle dei Cappuccini”. La sua storia è molto particolare, segnata da varie peripezie e vicende storiche.

Su questo colle, denominato in antico “Poggio Cennano”, sorgeva prima dell’anno Mille, un Castello (chiamato “Castrum Montisgualchi” o “castello di Montesguardo”) che molto probabilmente, essendo a confini tra il territorio di Firenze e quello di Arezzo, fungeva da intermediario fra i due domini. Questo primitivo castello doveva estendersi probabilmente dalla casa colonica, che mantiene ancora oggi il nome di Castellare, fin verso il luogo occupato attualmente dal Convento dei Cappuccini. I primi signori del Castello furono i Marchesi di Pierle, famiglia di origine francese che si stabilì in Italia nel 774 circa. Invece, dalla fine del XIII secolo troviamo i conti Guidi, a capo della famiglia vi era Guido Guerra e i suoi cinque figli che venderanno il Castello al Comune di Firenze. Tuttavia, Guido Guerra si riterrà sempre il “possessore del castello di Montevarchi” e sempre a lui è stata attribuita la costruzione della chiesetta di San Lorenzo, dapprima istituita come cappella di famiglia poi a chiesa parrocchiale effettiva. Alla fine del XIII si assiste alla migrazione degli abitanti del Castellare verso la pianura sottostante, ovvero l’attuale Montevarchi e Mercatale. Di conseguenza anche San Lorenzo rimase abbandonato, ma sempre nella giurisdizione della chiesa di Mercatale, che nel 1538 decise di concedere il terreno ai RR.PP: Cappuccini per fargli erigere un convento del loro ordine. L’attuale Convento dei Cappuccini sorse, infatti, nel 1540 e doveva essere ai tempi molto piccolo: si racconta che ospitasse solo nove religiosi. Pochi anni dopo, nel 1568 si ha notizie di un primo restauro e di nuove costruzioni, venne concesso ai monaci un nuovo pezzo di terra su cui costruire. Il primitivo Convento subì, negli anni, numerosi rifacimenti anche dovuti a calamità naturali, in un documento si legge che nella mattina di Sant’Anna (26 luglio) del 1776 un fulmine cadde sulla chiesa e sul campanile. Quindi, il Convento si erge sopra l’antica chiesa di San Lorenzo (di cui nulla è rimasto) e la Chiesa attuale prende il nome da quest’ultima. Invece, il Convento molto probabilmente oggi non appare molto diverso dal momento della sua fondazione (tenendo conto dei vari restauri): semplice e modesto, come d’altronde vuole essere il suo ordine religioso. Nel piazzale davanti alla chiesa, che adesso risulta essere un parcheggio, ai tempi era stata adibita la funzione di cimitero e infatti ancora oggi ci sono alcuni lapidi sepolcrali lungo il muretto. L’interno della Chiesa si presenta anch’esso molto semplice: sull’altare si trova un grandioso crocifisso ligneo donato dalla comunità cappuccina di Pisa ed è famoso per aver parlato in una notte del 1585 al P. Giovanni da Como, vissuto nel monastero.

Alle vicende del Convento dei Cappuccini è legato il nome di un’associazione religiosa, la Congregazione di Maria S.S. Addolorata, istituita nella Chiesa ormai dal 1799. Sin dalla sua nascita, questa si è curata di celebrare ogni terza domenica di settembre una festa in onore della Madonna presso il Convento. Quando nel 1810 il Governo francese soppresse i Conventi, quello di Montevarchi è sopravvissuto grazie alla Congregazione che affittò per dieci anni la struttura. Anche se già nel 1815 il Convento passò di nuovo ai PP. dei Cappuccini. La Congregazione tuttavia si è nuovamente ritrovata a lottare per il Convento di Montevarchi affittandolo il 2 luglio 1872. Dopo innumerevoli peripezie, i Cappuccini ottenere ancora il Convento e si aprì finalmente un periodo felice e prosperoso, infatti vennero realizzati restauri e ingrandimenti: sistemazione del piazzale davanti alla chiesa; costruzione del corridoio che collegava la chiesa al convento; venne realizzato un orto; venne collocata anche l’immagine della Madonna nella Cappella e tantissimi altri abbellimenti.

 

Durante la seconda guerra mondiale, il Convento fu però vittima di razzie da parte dei soldati tedeschi. Inoltre, è registrato che molte volte vari ufficiali tedeschi si siano recati nel luogo per trasformare il Convento in ospedale di guerra oppure a osservatorio. Ciò non si è mai realizzato data la piccolezza dei vari ambienti. Furono invece gli inglesi, il 18 luglio 1944, a occupare il Convento dei Cappuccini per osservare dei tedeschi che si erano accampati presso Ricasoli. I soldati tedeschi risposero col fuoco, ma fortunatamente il Convento non venne distrutto. Levando le vicende prettamente legate ai soldati, ovviamente il Convento durante la guerra svolse un ruolo importante accogliendo all’interno delle sue porte uomini, donne e bambini. Una volta termina la guerra si istituì un Guardiano della comunità e venne realizzata la strada che ancora oggi collega il Convento al Cimitero di Montevarchi. La strada fu necessaria in vista dei lavori seguenti: trasformare il Convento in un moderno Seminario, lavoro terminato il 31 marzo 1957.

Ad oggi, il Convento si erge ancora su questa piccola altura, immerso nella vegetazione. Al suo interno troviamo la comunità Nuovi orizzonti, che di recente ha accolto anche dei profughi ucraini. Inoltre, erano previsti dei sentieri immersi nel verde che dal convento portavano a Montevarchi, e viceversa, ma ad oggi risultano poco accessibili.

Fonte utilizzata:La chiesa ed il convento dei Revv. PP. Cappuccini in Montevarchi, Aldo Anselmi, 1957

Articoli correlati