20, Aprile, 2024

La sentinella del Valdarno. Storia e origine del Castello di Montozzi e della famiglia Bartolini Baldelli

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Si trova a Laterina Pergine, posto su un’altura che permette la vista dell’intero Valdarno, il Castello di Montozzi: un’antica fortificazione adesso appartenente alla famiglia Bartolini Baldelli. In occasione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche 2023 i proprietari hanno guidato i curiosi nella visita del castello, raccontandone le origini.

A raccontare la storia della sua famiglia e del Castello di Montozzi, è Angela Bartolini Baldelli. L’altura dove è situato il castello sembra essere la stessa di cui si parla quando si accenna ai ritrovamenti di alcuni resti di Bulgari. Angela Bartolini Baldelli spiega:”Questo è il Castello di Bulgari. Ci sono studi basati su documenti ufficiali che dimostrano questa tesi. Nel 1036 è attestata la presenza su questa altura di Teuzzo di Ildebrando dei Sassi signore dei Bulgari. Con lui, Bulgari diventa “Mons Teuzi” il monte di Teuzzo – toponimo poi trasformato in Montozzi.”

“La sentinella del Valdarno” – ma non solo – perchè da Montozzi, la visuale è ampia anche sulla Valdichiana e la Valdambra; motivo per il quale, l’insediamento per i Bulgari era molto vantaggioso. Fu una roccaforte ambita da grandi Signori come i Guidi e gli Ubertini; più volte distrutta e ricostruita nelle guerre tra Guelfi e Ghibellini, fino alla vittoria definitiva di Firenze su tutto il Valdarno. Continua Angela Bartolini Baldelli:” Nel 1400 Montozzi vive una pace che porta il Castello in uno stato di quasi abbandono, come a sgretolarsi, si iniziano a costruire case al di fuori delle mura e si formano intorno dei castellari, simili a dei poderi. Fino a quando nei primi del 1500, la mia famiglia ha iniziato a comprare edifici e terreni appartenenti all’antico castello.

I Bartolini Baldelli. Si tratta di una famiglia con origini nobiliari antichissime, che risalgono al 1080 nella città di Gubbio. Si trasferiscono poi a Cortona alla fine del XII secolo. All’inizio del 1400 Bartolommeo di Piero Baldelli si trasferì nel Feudo di Montelungo presso Terranuova. Una terra appena costruita, che a costo di dover essere abitata offriva sgravi e accomodazioni molto vantaggiose. I suoi discendenti presero a farsi chiamare Bartolini Baldelli. Angela Bartolini Baldelli racconta l’incontro con la famiglia Concini:” A Terranuova si distinsero due famiglie: I Bartolini Baldelli e i Concini. Erano gente molto colta: una famiglia di notai e podestà. Lavoravano come burocrati per il fiorentino.”

“Nel 1537 diventa Duca di Toscana Cosimo I che si ritrova nell’impresa di dover costruire un regno partendo da zero. Si circonda di piccoli aristocratici della provincia e Bartolomeo Concini diventa il suo primo consigliere e notaio. Due figlie di Bartolomeo sposano due Bartolini Baldelli. Siamo nel 1560 quando la mia famiglia inizia a fare carriera a Firenze, pur mantenendo una solida base a Terranuova. A Firenze saranno tutti segretari e ambasciatori poi diventeranno Generali della posta medicea. Nel 1660 due componenti della famiglia si trasferiscono a Montozzi, costruendo una villa palazzo in stile fiorentino: semplice, sobrio, imponente. Sarà poi Francesco Maria Bartolini Baldelli nel 1700 a far aggiungere il doppio loggiato del giardino e la chiesa da subito parrocchiale.”

Entrando nel salone del Castello, Bartolini Baldelli spiega:”Luogotenente dell’Accademia delle Arti di disegno, Francesco Maria aveva accesso alle ultime tendenze fiorentine; motivo per il quale portò a Montozzi l’artista Giovanni Camillo Sagrestani, l’artefice degli affreschi del salone.In occasione di queste Giornate, disponiamo in questo salone un’apparecchiatura con serviti appartenenti alla nostra famiglia. Questo della fine del 1700 apparteneva a Luigi Bartolini Baldelli e alla moglie Teresa. Un servito della Ginori che seguiva la moda lanciata in Francia dalla regina Maria Antonietta.”

Ad aprirsi davanti al doppio loggiato: un maestoso giardino romantico. Conclude Angela Bartolini Baldelli: Il giardino per come si vede oggi è stato strutturato dal mio trisnonno Bartolomeo che ha gestito la burocrazia della corte lorenese. Questo lo portò ad avere contatti con la famiglia Pucci (botanici), dirigenti dell’orto botanico di Boboli. Il giardino infatti rispecchia totalmente la moda di metà 1800. Il rispetto del tradizionale giardino all’italiana amalgamato col romanticismo del mistero, delle curve, dell’ imprevisto.”

Oggi parte del Castello è ancora abitazione, l’altra è adibita ad agriturismo; inoltre la famiglia di Luigi Bartolini Baldelli gestisce la Fattoria di Bagnolo, parte del Castello di Montozzi.

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