27, Dicembre, 2024

Giunge al termine “LIFE Granatha”: il progetto per la conservazione di otto specie di uccelli che abitano il Pratomagno

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L’audituorium di Loro Ciuffenna ha ospitato la conferenza di fine percorso di LIFE Granatha:un progetto che si inserisce nel più ampio programma Natura di LIFE: lo strumento dell’Unione Europea per finanziare progetti per la conservazione dell’ambiente, della biodiversità e per il contrasto al cambiamento climatico. Nello specifico LIFE Granatha si è occupato di interventi rivolti alla conservazione della biodiversità e di otto specie di uccelli che vivono il Pratomagno.

Durante la giornata si sono susseguiti interventi degli enti partecipanti a sottolineare l’importanza del progetto e la soddisfazione del percorso fatto in collaborazione. A spiegare cosa è stato LIFE Granatha è Tommaso Campedelli, coordinatore del progetto:” Giunge alla fine questo percorso durato sei anni. Questo progetto, finanziato nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea e che aveva come obiettivo quello di migliorare lo stato di conservazione di otto specie di uccelli considerate di interesse conservazionistico a livello europeo (Magnanina comune, Albanella minore, Averla piccola, Calandro, Tottavilla, Succiacapre, Falco pecchiarono, Biancone) legate a questo habitat molto particolare che abbiamo in Pratomagno che sono queste brughiere montane. Questi arbusteti che sono a dominanza di erica scoparia, venivano usate per la produzione delle tradizionali granate: con la dismissione di questo mestiere, la manutenzione di questi ambienti, è andata scomparendo – quindi questi ambienti si stanno evolvendo verso il bosco perdendo quelle che sono le loro specificità e la loro importanza da un punto di vista naturalistico. Il progetto ha agito sostanzialmente su due fronti con l’obiettivo di arginare e invertire questa tendenza – Da una parte, siamo intervenuti su 172 ettari attraverso degli interventi di ripristino, decespugliamento, uso del fuoco prescritto – dall’altra abbiamo cercato di ricostruire quella che era la filiera tradizionale di produzione delle granate perchè è l’unico strumento che potrà garantire una gestione duratura e sostenibile di questi ambienti. “

L’uomo non sempre e non necessariamente è in contrasto con la conservazione dell’ambiente e della biodiversità ma con delle attività sostenibili, può addirittura portare un miglioramento.“ – Sottolinea Campedelli

Marcello Miozzo, Dream Italia:” LIFE è un programma europeo che finanzia progetti in campo ambientale. In particolare modo, questo progetto riguarda la conservazione della natura: finanziato al 60% dalla Commissione Europea. Questo programmaè attivo dal 1992, dunque è molto importante e per la nostra realtà, come beneficiari coordinatori di LIFE GRANATHA lavoriamo da tanti anni su questo programma. Un progetto lunghissimo che ha richiesto un grande livello di organizzazione e affiatamento tra i vari soggetti che sono chiamati a partecipare.”

 

La soddisfazione del Sindaco di Loro Ciuffenna, Moreno Botti:” La fine del progetto LIFE Granatha comporta per il Pratomagno l’aggiunta di un grosso valore quello del recupero della fauna che abita il Pratomagno. Questo progetto ci fa ricordare che il Pratomagno è un elemento di grande biodiversità: dunque questo “LIFE” insieme agli altri che ci sono e ci saranno, avvalorano il fatto che il Pratomagno è una montagna da proteggere, studiare e conservare.”

Chiara Milanese, Unione dei Comuni del Pratomagno:” Il progetto è stato applicato all’interno di tutto il suo territorio, noi ne siamo stati il cuore: una buona parte dei terreni in cui si è realizzata l’attività di ripristino degli habitat di brughiera è proprio quella del complesso demaniale forestale del Pratomagno Valdarno. Sono stati coinvolti i territori dei privati al confine con le aree demaniali e sensibilizzarli proprio nel ripristino di questi ambienti. Siamo molto soddisfatti, è stato un progetto lungo e abbastanza faticoso – però siamo riusciti ad arrivare all’obiettivo che avevamo: attuare interventi in tutte le aree del progetto. I risultati sono già contenuti in un documento che è il piano di gestione forestale del Pratomagno Valdarno e del Monte Ginezzo.”

 

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