25, Aprile, 2024

“Faccia a faccia”: i ritratti degli studenti di Loro colorano il museo Venturino Venturi

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La Pinacoteca del Museo di Venturino Venturi ospiterà, da venerdì 24 febbraio a domenica 5 marzo, i ritratti degli studenti delle classi medie dell’Istituto comprensivo di Loro Ciuffenna.

Il progetto fa parte del Piano nazionale delle Arti, promosso su tutto il territorio nazionale, in Valdarno ha coinvolto più istituti: la scuola media Portelli ha partecipato grazie all’impegno della sua docente di arte Agnese Gori. A dicembre, infatti, i vari istituti hanno presentato la loro idea: gli studenti di Loro hanno deciso di sono messi in gioco ritraendosi a vicenda, guardando però al lavoro dell’artista locale Venturino Venturi. Lucia Fiaschi, Direttore Museo Venturino Venturi, ha aiutato le classi coinvolte, facendo anche conoscere ai giovani la storia di Venturino: “Mentre disegni una persona la devi guardare e forse per la prima volta la vedi, cioè vedi la persona e la capisci la persona. A lavoro finito, i ragazzi hanno dato prova di una straordinaria capacità di vedere davvero l’altro. Avete appoggiato sopra i vostri compagni uno sguardo puro. Anche Venturino faceva ritratti e lo faceva perchè solo così era davvero a contatto con le persone”. Paolo Paradiso Preside dell’Istituto Comprensivo Venturi: “Progetto di collaborazione in primis con le altre scuole del Valdarno, ma soprattutto con il nostro territorio. Quindi prima ci siamo aperti agli altri, poi siamo tornati su noi stessi: stare insieme e avere l’occasione di conoscere di più gli altri”.

Fulcro del progetto “Faccia a faccia”, quindi, è stato relazionarsi con l’altro, ma anche con il territorio stesso. Nicoletta Cellai Assessore alla cultura: “Importante progetto collaborativo fra l’Amministrazione comunale e la scuola, che condivide anche il nome con il Museo di Loro. La scuola e il museo sono i due pilastri della crescita personale degli studenti ed è importante che essi collaborino”. Wanda Ginestroni, Assessore Lavoro e Coesione Generazionale, ha tenuto a sottolineare questo aspetto: “Sentire il territorio e l’altro e rendersi conto di appartenervi. Ho visto tanti colori e forme nel Museo e sono contenta di questo progetto perchè è davvero inclusivo, non esclude nessuno!”

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