22, Dicembre, 2024

Ampliamento di Podere Rota, l’assessore regionale Monni replica al sindaco Vadi: “Massima partecipazione delle comunità locali”

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L’assessore all’ambiente Monia Monni replica al sindaco di San Giovanni sul rapporto Arpat e la richiesta di un’inchiesta pubblica

Ampliamento della discarica di Podere Rota: la Regione Toscana ha avviato il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) relativo al progetto di Csai e il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi interviene dicendosi stupita e chiedendo di nuovo alla Regione Toscana "che autorizzi il dibattito pubblico su questo procedimento, come previsto dalla legge, perché possa esservi un coinvolgimento reale e concreto della cittadinanza". Adesso l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni replica al sindaco. 

“Quello che sto leggendo sulla stampa in questi giorni – commenta – merita un chiarimento per evitare di generare un'inutile e dannosa confusione. Rispetto all'istanza di ampliamento per rifiuti speciali della discarica, il fatto che sia stato avviato il procedimento autorizzativo non è un elemento nuovo, bensì un fatto noto a tutti. Nello specifico il procedimento è stato avviato, come previsto dalla legge, successivamente alla verifica della cosiddetta 'completezza documentale'. A questo fine, rispetto all'istanza presentata dalla Società Valdarno Ambiente, è utile ricordare come gli uffici regionali abbiano chiesto integrazioni al proponente per ampliare i Comuni potenzialmente interessati dagli impatti. Nello specifico: Figline Incisa Valdarno, Castelfranco Piandiscó, Loro Ciuffenna, Montevarchi e Cavriglia”.

“Quanto alla presunta mancata risposta ad una lettera della sindaca di San Giovanni del 2 dicembre – aggiunge Monni – è utile ricordare che si è tenuta una riunione il 4 dicembre, come detto dalla stessa sindaca, in cui ho assunto il preciso impegno di assicurare la massima partecipazione possibile delle comunità attraverso l'attivazione dello strumento dell'inchiesta pubblica. Su questo mi preme chiarire che, da tempo, ho dato mandato agli uffici regionali e a breve finalizzeremo l'attivazione attraverso apposita delibera di giunta regionale. Come normale ogni procedura richiede fisiologici tempi tecnici”.

Sul rapporto di Arpat l'assessore regionale dichiara: “Arpat sta conducendo verifiche che troveranno spazio per il necessario approfondimento all'interno del complesso iter autorizzativo previsto. L'obiettivo, nel caso in cui fosse confermata la presenza di inquinanti, è l'individuazione e l'interruzione della fonte, oltre all'individuazione dei responsabili che dovranno procedere alla bonifica laddove fosse necessario. Non ho intenzione – conclude – di sottrarmi a nessun impegno rispetto a quelli che ho assunto con i sindaci, a partire dall'assicurare la massima partecipazione possibile delle comunità locali”.

 

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