Il sindaco di Montevarchi commenta l’annuncio della presentazione del progetto di ampliamento per la discarica terranuovese. “Sapevamo tutti che il gestore non voleva chiudere al 2021. Ora vedremo se il Pd considera ancora i cittadini del Valdarno di serie B”
Arriva a distanza di due giorni dall'annuncio del progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota, la reazione del sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini. "Ho aspettato per vedere le reazioni del territorio", spiega la prima cittadina, che non nasconde la sua intenzione di contrastare in ogni sede questo progetto. "Sapevamo tutti che il gestore non aveva alcuna intenzione di chiudere la discarica", aggiunge.
"Vi ricordo che nel 2011 fu promesso ai cittadini che quello sarebbe stato l'ultimo ampliamento di Podere Rota, e che poi dal 2021 sarebbe chiusa definitivamente. Per questo nel 2019 ho portato in Ato un atto di indirizzo votato a maggioranza, e in maniera compatta da tutti i sindaci del Valdarno con la sola eccezione di Terranuova. Era chiaro che c'era un interesse economico e politico, e oggi c'è la dimostrazione".
"Il gestore – continua il sindaco di Montevarchi – presenta un progetto di ampliamento che a noi non serve: ricordiamo infatti che è già previsto il potenziamento dell'impianto di San Zeno dove potranno andare i rifiuti della nostra zona, senza nessun costo aggiuntivo per i cittadini, e che ci permetterà di essere del tutto autosufficienti. L'unica cosa da fare, allora, era un piccolo prolungamento della vita della discarica fino al 2023 o 2024, quando sarà pronto il potenziamento di San Zeno".
"Ed ecco che invece arriva un progetto di ampliamento per 800mila metri cubi, magistralmente presentato dopo la fine delle elezioni regionali e in piena pandemia. Sapete perché? Semplicemente perché il problema ce l'ha Firenze", è l'affondo di Chiassai. "I fiorentini non vogliono una discarica, e noi dobbiamo continuare ad essere la pattumiera di Firenze. Perché Firenze non si rende autonoma? Forse perché con Firenze si vincono le elezioni, e lo dimostra ad esempio la composizione della nuova giunta regionale? Per questi interessi politici ed economici tutto il Valdarno subisce da anni uno sfruttamento bieco e inspiegabile".
"Ora – conclude Chiassai – spetta alla Regione Toscana dare l'autorizzazione. Penso che andrà in una direzione che è già chiara a tutti. Io però mi aspetto che il Pd locale e le associazioni del territorio, che si sono stracciati le vesti per l'impianto di smaltimento liquami di Levanella che io come Sindaco ho impedito ascoltando i cittadini, ora facciano lo stesso: si schierino a sostegno del Valdarno, contro un progetto che è un ennesimo scempio. Adesso vedremo se il Pd che ci governa da cinquanta anni in Regione continuerà a pensare che i cittadini di Firenze siano di serie A e quelli del Valdarno di serie B".