I lavori per la Tav a Firenze sono ancora in alto mare dopo l’inchiesta della magistratura. Intanto però c’è attesa per conoscere il destino delle terre di scavo, che dovrebbero essere conferite a Cavriglia. Nel decreto Sblocca Italia, il cui testo verrà ufficializzato nelle prossime ore, il Governo dovrebbe dare il via libera alla semplificazione della materia. Il sindaco mette le mani avanti: “Pronti ad accogliere solo terre di qualità. Cavriglia non è un parcheggio” .
Terre di scavo, la questione adesso è in mano al governo. E a Cavriglia, così come a Firenze, c’è una certa attesa di conoscere le decisioni anche e soprattutto per i lavori della Tav. L’opera è bloccata da mesi, a seguito dell’inchiesta della magistratura al centro della quale c’era proprio la questione del conferimento delle terre di scavo a Cavriglia.
Decine di indagati con nomi anche eccellenti. Adesso però la questione torna d’attualità perché l’intenzione degli enti superiori – Governo e Regione in primis – è quella di sbloccare l’opera alla svelta e per farlo c’è da dirimere la questione legata a come smaltire le terre e rocce da scavo: i fanghi di risulta della Tav sono terre utilizzabili, e quindi depositabili a Cavriglia, o rifiuti speciali?
La normativa è complessa e in molti punti anche contraddittoria, così il Governo ha optato per una semplificazione della materia. Già nel decreto “Sblocca Italia”, approvato il 28 agosto dal consiglio dei ministri, si parla di questo. Il problema però è che a diversi giorni di distanza, ancora il testo ufficiale non è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, mentre sono stati rese note solo bozze del decreto. Secondo il Sole 24 Ore forse già domani verrà pubblicato.
Ad oggi si profilano due ipotesi. La prima è quella di una moratoria di un anno sullo smaltimento, come scritto da alcuni quotidiani nei giorni scorsi: il governo, in attesa della semplificazione, con il decreto darebbe il via libera a stoccare le terre in un deposito provvisorio. La Repubblica ha ipotizzato la stessa Cavriglia: non ci sarebbe così da movimentare più di una volta le terre. Questa possibilità, leggendo però le ultime bozze del decreto, sembra perdere peso e la moratoria molto probabilmente non verrà inserita nel testo definitivo.
La seconda ipotesi è che nel decreto venga inserito semplicemente l’avvio dell’iter di semplificazione da effettuare poi nei tre mesi successivi, a partire dalla conversione in legge. L’obiettivo del Governo è quello di prevedere paletti meno stringenti di quelli attuali, stabilendo il “divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi previsti dall’ordinamento europeo ed, in particolare, dalla direttiva 2008/98/UE”.
Il sindaco Leonardo Degl'Innocenti o Sanni, nell’attesa di conoscere l’evoluzione della vicenda, mette le mani avanti: "Cavriglia non è un parcheggio. Confermiamo gli impegni presi ma soltanto se le terre saranno di qualità. Da parte dell'amministrazione comunale non c'è la disponibilità ad accogliere un deposito o un parcheggio delle terre".