Pubblicato il Rapporto sulle crisi aziendali seguite dalla Regione fra il 1 novembre e il 31 gennaio. Sono 10mila in tutto i lavoratori coinvolti, in Valdarno tre le aziende seguite per circa 600 dipendenti in tutto
Bekaert di Figline, Sims di Reggello, Consorzio Terranuova: sono queste le tre aziende valdarnesi che attraversano le situazioni più complicate, sia rispetto al presente che nelle prospettive future. Tanto che su queste tre vicende sono aperti altrettanti tavoli di crisi al tavolo della Regione Toscana.
Per la Bekaert l'incertezza è sul futuro prossimo, non appena cioè scadrà l'accordo in corso: qui lavorano (dopo i 53 esuberi del 2016) circa 320 persone. La Sims attraversa una delicata fase in cui, dopo lo stop dell'anno scorso, a mancare sono soprattutto le commesse: la proprietà ha appena presentato un piano industriale ma il confronto con i sindacati è in corso. Lo stabilimento reggellese dà lavoro a 130 persone. Il Consorzio Terranuova, infine, vede già l'utilizzo di ammortizzatori sociali per i 160 dipendenti, e si punta a un piano di rilancio per l'azienda.
A livello regionale, nel complesso, sono stati 42 i tavoli di crisi su altrettante vertenze aperti e seguiti dall'Unità di crisi lavoro della Regione Toscana nel periodo dal 1 novembre 2016 al 31 gennaio 2017, per un totale di 10.379 lavoratori coinvolti e 8.314 posti di lavoro a rischio. Nel corso del 2016, osservando i settori industriali colpiti dalla crisi, risultano più numerosi i tavoli aperti nel settore del manifatturiero: metallurgia e siderurgia (51%), metalmeccanica (15%), altro manifatturiero (21,4%). Più contenuti i numeri di tessile e abbigliamento (7,5%).
Dal gennaio 2011 a oggi l'unità di crisi della Regione si è occupata di 226 vertenze che hanno coinvolto oltre 45 mila lavoratori, compreso l'indotto, per quasi 27 mila posti di lavoro a rischio, vale a dire esuberi annunciati o ammortizzatori sociali. Di queste 226 vertenze, 46 hanno visto anche l'apertura di tavoli presso il ministero dello sviluppo economico.
