23, Novembre, 2024

Gli ‘Azzardati’ dell’Oratorio Don Bosco scrivono al sindaco: “Non viene rispettato il nostro diritto a vivere in un ambiente sano e sereno”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Una quindicina di ragazzi dell’Oratorio Don Bosco, tra i 15 e i 21 anni, hanno realizzato un’indagine con tanto di mappa inerente i locali che comprendono il gioco d’azzardo. “Non è stato trovato alcun locale abbastanza lontano dai luoghi di ritrovo come prevede la normativa in materia”

Quindici ragazzi, tra i 15 e i 21 anni, scrivono al sindaco di San Giovanni Maurizio Viligiardi dopo aver realizzato un'indagine su tutti i locali della città che comprendono il gioco d'azzardo. Gli 'Azzardati', così si chiamano i ragazzi dell'Oratorio Don Bosco, hanno evidenziato quanto tali strutture poco rispettino la normativa in materia e chiedono soluzioni all'amministrazione comunale.

"Il progetto consisteva nel muoversi nel nostro paese e fare un elenco dei locali contenenti il gioco d'azzardo – si legge nella lettera al sindaco –  vedere quante persone li frequentano, che età hanno, ma soprattutto vedere dove sono, se nelle vicinanze di luoghi di ritrovo tra cui scuole, chiese, campi sportivi, luoghi che anche noi frequentiamo come tanti altri giovani".

"Il risultato che vogliamo evidenziare alla sua attenzione è che non è stato trovato nessun locale abbastanza lontano da luoghi di ritrovo come invece sarebbe previsto dall'articolo 4 della legge regionale della Toscana n.57 del 18 ottobre 2013".

La distanza, secondo la normativa, è di 500 metri. I locali evidenziati dai ragazzi sono 17 tutti vicini a scuole, chiese o impianti sportivi.

I ragazzi ben documentati riportano anche l'articolo 13 della stessa legge: "Le funzioni di vigilanza sull'osservanza dei divieti di cui all'articolo 4 sono esercitati dai comuni nei quali sono ubicate le sale da gioco e gli spazi per il gioco".

Da qui la richiesta dei ragazzi al sindaco di San Giovanni Maurizio Viligiardi:

"In nome del  nostro diritto a crescere in un ambiente sano e non condizionato da comportamenti sociali che ci danneggiano direttamente e indirettamente le chiediamo cosa può e vuole fare per il rispetto della legge. Le chiediamo di incontraci per spiegarci cosa lei farà".

 

Articoli correlati