I lavori di ristrutturazione e adeguamento hanno preso il via il 6 novembre 2023, oggi il ponte, che collega il quartiere della Ginestra con via della Sugherella, fino alla provinciale Chiantigiana, è stato inaugurato e rinominato. Il costo dell’intervento è stato di 790mila euro, 440mila dei quali finanziati con risorse del PNRR e il resto con fondi provenienti dalle casse comunali. Adesso si chiamerà ponte “La Familiare”. La targa riportata nelle targhe messe all’inizio dei passi pedonali recita: “Alle donne e agli uomini che con il loro lavoro hanno contribuito all’emancipazione sociale ed economica della nostra comunità”.
Al ponte Bailey, una struttura militare costruita nel 2006 e che doveva essere provvisoria, sono state adeguate le fondazioni delle spalle e sostituito l’impalcato provvisorio con uno definitivo di 7,75 metri, realizzata una sezione stradale carrabile di 4 metri e un marciapiede. Le operazioni per lo smontaggio del vecchio ponte sono iniziate nella notte tra il 22 e il 23 dicembre e sono terminate l’8 aprile, dopodichè è stato portato via dalla protezione civile della Lombardia che se ne serve per le esercitazioni. Il nuovo impalcato è arrivato a Montevarchi il 20 giugno.
Una struttura importante, necessaria, che porta il nome simbolo dell’economia e dello sviluppo di Montevarchi: La Familiare. Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini ha voluto sottolineare l’importanza della scelta del nome.
“Il ponte dopo 16 anni aveva bisogno di una struttura definitiva, sicura, che permettesse il pieno carico e il passaggio dei mezzi pesanti. Abbiamo voluto intitolarlo a un pezzo della storia di Montevarchi, collegata alla Ginestra, La Familiare, il cappellificio che ha dato il via nel 1905 all’impresa montevarchina, simbolo della capacità, della passione, della determinazione che portarono al boom dell’economia montevarchina grazie al settore della moda e alla famiglia Masini. Un riconoscimento alla nostra storia che permette il nostro presente e permetterà anche il nostro futuro, soprattutto un riconoscimento alle donne e agli uomini che con sacrificio e passione hanno fatto nascere una tradizione legata al settore moda. Nel 1915 l’azienda aveva più di 350 dipendenti e la maggior parte erano donne e fu il primo segno di emancipazione femminile”.
“E’ stato un percorso molto complesso: prima abbiamo dovuto togliere il ponte precedente, costruito nel 2006, che doveva essere provvisorio, grazie alla protezione civile della Lombardia che lo ha portato via, poi abbiamo dovuto chiudere la circolazione e installare il nuovo ponte. Un ponte finalmente sicuro, da un punto di vista statico e che permette il passaggio dei mezzi sopra le 24 tonnellate. L’opera è costata 790mila euro di cui circa 440 dal PNRR, oltre 305mila euro fondi del bilancio, 44mila sono risorse ministeriali. Il ponte aveva problema di sicurezza importanti e quindi era indispensabile un intervento definitivo”.
Ha collaborato Mattia Donati