Per considerare superato il rischio siccità in Valdarno e nel bacino del fiume Arno servono ancora piogge, più consistenti del brevissimo temporale estivo che ieri pomeriggio si è spostato fra Vallombrosa e il Casentino. A dirlo sono soprattutto i dati: la portata dell’Arno è inferiore a quella dell’anno scorso, anche se al momento si mantiene al di sopra dei livelli critici raggiunti negli anni peggiori, come il 2003 o il 2012.
È l’Autorità di Bacino a confermarlo: “Le portate attuali sono più basse di quelle dello scorso anno, essendo l’Arno un fiume a regime torrentizio e quindi strettamente legato alle piogge (la pioggia media di giugno, sulla toscana è stata di 13 mm contro i 54 medi degli ultimi 30 anni). Come situazione è tipicamente quella di agosto”.
Una situazione che viene tenuta costantemente sotto controllo, insomma. Per quanto riguarda le ‘riserve’ d’acqua dei bacini che si trovano a monte delle dighe, i dati sono comunque interessanti: le Dighe Enel di Levane e La Penna hanno invasato, complessivamente, poco più di 7 milioni di metri cubi su un volume massimo di circa 9 milioni, e scaricano complessivamente 1,5 metri cubi al secondo. Nella sezione dell’Arno di valle di Nave di Rosano, invece, le portate sono garantite dall’invaso di Bilancino attraverso la Sieve.
Nella tabella qui sotto, elaborata per Valdarnopost su dati dell’Autorità di Bacino Appennino Settentrionale, viene riportata la portata media mensile estiva dell’Arno nella sezione di Subbiano, confrontata con quella degli ultimi anni critici: quelli peggiori, in particolare, sono stati il 2003, il 2012 e il 2017. La portata media di luglio 2022 (che è stata calcolata per i primi dieci giorni) mostra, come d’altronde anche quella di giugno 2022, che i dati sono leggermente superiori agli anni critici e per ora sopra al cosiddetto “Deflusso Minimo Vitale”, cioè la portata istantanea che, in ogni tratto omogeneo del corso d’acqua, garantisce la salvaguardia delle caratteristiche del fiume e delle acque. Se non piove, la situazione ovviamente è in peggioramento.
Che la situazione sia critica lo conferma anche l’Autorità Idrica Toscana, che si occupa della risorsa idrica, e che conferma la tendenza già evidenziata dai dati dell’Autorità di Bacino: “Lo scenario di oggi è come fosse quello di metà agosto e il livello delle falde non è buono”, scrive in una nota l’AIT, che ha elaborato una mappa con i comuni più a rischio: in Valdarno la situazione appare meno critica che in altre zone della Toscana.
“Al 30 giugno la situazione era severa e oggi è possibile confermare la gravità della situazione idrica in Toscana. I colori della mappa (sotto) tengono conto della situazione attuale, ma visti i primi dati di metà luglio, indica anche le condizioni di questi giorni, in cui potrebbe esserci una situazione peggiorativa di alcune zone del territorio, con il passaggio da giallo ad arancione, da arancione a rosso e livelli di intervento delle autobotti per il riempimento dei pozzi collegati agli acquedotti. L’obiettivo è cercare di evitare i razionamenti di acqua potabile”.
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