26, Aprile, 2024

Celebrata la commemorazione di tutti i Caduti civili e militari

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Partecipata cerimonia all’interno del Cimitero comunale, dove si trova il Monumento ai Caduti senza croce

Si è svolta al Cimitero di Montevarchi, la solenne cerimonia con cui sono stati ricordati  tutti gli uomini e donne, civili e militari, Caduti per causa della guerra. Luogo scelto non a caso, visto che ospita il Monumento ai Caduti Senza Croce, al quale è stato reso omaggio: un monumento che rappresenta il sacrificio di tanti italiani, ed è per questo che nel suo basamento è custodita terra proveniente dal Campo di Concentramento di Dachau, dalla foiba di Bosovizza, dalla steppa Russa, sabbia di El Alamein, acqua del mare e del Piave e pietre del Monte Grappa.

La celebrazione è iniziata con la lettura da parte del Presidente Regionale ANB Alfio Coppi degli articoli di legge che istituiscono il Giorno della Memoria il 27 gennaio e la Giornata del Ricordo il 10 febbraio, successivamente si è svolta l'Alzabandiera e la deposizione della corona di Alloro da parte del Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, seguita dalla Preghiera per tutti i Caduti. Ad accompagnare la cerimonia, le musiche del Corpo Musicale Puccini. 

Il Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro Stefano Mangiavacchi ha letto la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare all'Internato Ignoto concessa nel 1997 dal Presidente della Repubblica a memoria di tutti gli internati nei campi di prigionia e concentramento affinchè il loro valore sia esempio e redenzione per l'Italia e la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Civile concessa nel 2005 dal Presidente della Repubblica alla giovanissima istriana Norma Cossetto vittima delle foibe.

Le rappresentanze delle Istituzioni ,delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e tanti cittadini hanno poi reso omaggio alla tomba del giovane Primo Valentini morto a soli 20 anni nel Lager di Dorsten in Germania e la cui salma fu rimpatriata nel 2009 dal Cimitero Militare di Amburgo. Nato a Moncioni nel 1924, di professione contadino, nell’agosto del 1943 partì per il fronte con il 291° reggimento fanteria, il 9 settembre 1943 fu preso prigioniero ed internato nel lager di Dorsten in Germania dove morì l’11 novembre 1944 a soli 20 anni per tubercolosi contratta in prigionia. La sua salma è stata rimpatriata nel 2009 dal cimitero militare d’onore d’Amburgo.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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