23, Aprile, 2024

Trame criminali, nuovo dossier di Turtulici, presentato ieri sera al Teatro di Cavriglia

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Un pubblico attento e numeroso, nel rispetto dei protocolli antipandemici, quello che ieri sera ha assisitito alla presentazione della quarta edizione del Dossier “Trame Criminali tra Arezzo, Firenze, Siena, Valdarno Fiorentino ed Aretino” a cura di Fulvio Turtulici.

L’evento, organizzato dal Coordinamento del Valdarno e dal Presidio Giovanni Spampinato di Libera, in collaborazione con il Comune di Cavriglia, si è svolto ieri sera alle ore 21 presso il Teatro di Cavriglia.

Interlocutori di rilievo hanno dialogato su temi di un’importanza imprescindibile, evidenziando come il fenomeno mafioso non sia più solo da affrontare nelle sedi giudiziarie, ma si debbe, invece, sollecitare un cambiamento “culturale” nel tessuto sociale in cui viviamo, in modo che, ognuno di noi, possa diventare cultore della legalità.

L’evento, guidato dal Referente di Libera Valdarno, Pierluigi Ermini, ha visto la partecipazione del Primo Cittadino di Cavriglia, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, al quale è spettato il saluto iniziale, di Rosy Bindi, ex Presidente Commissione Parlamentare Antimafia, del Procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi, del Referente di Libera Toscana, Andrea Bigalli e della Referente del Presidio Giovanni Spampinato, Veronica Loew Cadonna, oltre all’autore del Dossier Fulvio Turtulici.

Fulvio Turtulici, attento ricercatore e conoscitore del fenomeno mafioso ha ricordato la recente “indagine Keu”, che avrà un ampio spazio nel Dossier del 2021 e che sta mettendo in allarme una regione, la Toscana, ed una vallata, il nostro Valdarno, che si ritenevano isole tranquille.

Gli interventi di tutti gli interlocutori hanno avuto, come fulcro, la spinta ad una sensibilizzazione dell’opinione pubblica a diventare vere e proprie “sentinelle” sul territorio, come sostenuto da Rosy Bindi, che ricorda come il giornalista che scrive o il carabiniere che conduce un’indagine, piuttosto che un amministratore che non va a cercare il voto di scambio, non debba essere ritenuto un eroe, ma debba diventare cosa normale. Da sottolineare la chiosa di Veronica Loew Cadonna, la quale ricorda che la vera vittoria ci sarà nel momento i cui non avremo più bisogno di Libera, ovvero non ci sarà più bisogno di specialisti che si occupano di questi temi, perchè questi temi saranno stati metabolizzati ed assorbiti dalla comunità. Fa riflettere, inoltre, la provocazione di Andrea Bigalli, il quale si chiede come in un paese come il nostro, l’Italia, possa essere più importante promuovere un’interrogazione parlamentare sul malfunzionamento della piattaforma Dazn per seguire le gare calcistiche, piuttosto che sollecitare interventi su un fenomeno, quello mafioso, che è da sempre presente e strisciante.

L’attenzione verso questi fenomeni, così gravi ed insidiosi, così difficili da cogliere nel momento in cui si riproducono nel tessuto sociale è fondamentale. Questo tipo di organizzazioni criminali può essere contrastato con una certa efficacia, con una costante attività di prevenzione” – queste le parole del Procuratore Roberto Rossi.

Il primo passo per combattere le mafie è quello di conoscerle, è quello di prendere consapevolezza che esistono e che non esistono soltanto altrove” fa eco Rosy Bindi.

Lo stesso Turtulici, ricordando che è dal 2017 che si è dedicato a questo importantissimo lavoro di ricerca, afferma: “Non ci rendevano conto neanche noi della importanza che sta assumendo, anche in questo territorio, la presenza delle mafie”.

 

 

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