23, Novembre, 2024

Teatro Impero, dopo il sequestro continua lo scontro politico. Il PD: “Chiassai si nasconde dietro un dito”

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Secondo le consigliere del Partito Democratico, “per mesi il sindaco Chiassai Martini ha continuato a ripetere la tiritera della mancanza di fondi, poi l’inchiesta ha cambiato le cose”. Il Pd ricostruisce le date della vicenda

Non si ferma il botta e risposta politico sull'ex Impero, che si è riacceso alla luce degli sviluppi dell'inchiesta della Procura di Arezzo. In particolare le posizioni del Partito Democratico si scontrano con le dichiarazioni del Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, mentre intanto le forze dell'ordine hanno apposto i sigilli all'immobile che, ricordiamo, è di proprietà di una società privata. 

Nel replicare al sindaco, le consigliere del Pd Bertini e Neri ricostruiscono gli ultimi sviluppi della vicenda: "Chiassai si nasconde dietro un dito con le solite chiacchiere. Questi i fatti: il 31 luglio 2017 il Dipartimento Sanità Pubblica della Asl comunica al Comune l'urgenza di procedere per la bonifica dell'amianto, vista la accertata situazione di pericolo; il 6 ottobre 2017, a distanza di oltre due mesi, Chiassai emette una prima ordinanza sindacale d'urgenza imponendo la bonifica delle coperture di eternit alla proprietà entro 180 giorni". 

Accade poi che si verifichi il parziale crollo del tetto: è il 13 dicembre 2017 e i Vigili del Fuoco intervengono all'ex Impero. "Così, il 15 dicembre 2017, Chiassai emette una seconda ordinanza sindacale d'urgenza, imponendo l'inizio immediato delle operazioni di bonifica. Dopo questa però – sottolinea il Pd – passano mesi e mesi, la bonifica non inizia e Chiassai continua a ripetere sempre la stessa tiritera: il Comune non può spendere su proprietà privata, non ci sono i soldi, non c'è pericolo". 

Infine le ultime tappe: "Il 5 novembre 2018, a distanza di oltre due anni dalla prima comunicazione della Asl di procedere con urgenza, Chiassai improvvisamente cambia rotta: sarà il Comune a procedere alla bonifica dell'amianto rivalendosi sui proprietari, come la legge le impone. I soldi magicamente spuntano dal bilancio comunale. E qui Chiassai cambia tiritera, tirando in ballo il Tar, mai citato prima. Omette però ovviamente l'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Arezzo che fa suonare l'allarme". 

L'epilogo è nei controlli del 23 gennaio scorso, disposti dalla Procura della Repubblica con il nucleo di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri Forestali e i consulenti, ai quali ha fatto seguito il sequestro di oggi, 25 gennaio. "Questi i fatti, i cittadini possono valutarli. Le chiacchiere del Sindaco Chiassai stanno a zero", concludono le consigliere del gruppo del Partito Democratico.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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