Non ci sono conferme ufficiali sull’apertura dell’inchiesta, che sarebbe il quinto filone dall’inizio della vicenda Banca Etruria. La Guardia di finanza verifica i verbali della seduta del CdA di Banca Etruria che deliberò una buonuscita del direttore generale Luca Bronchi per 1 milione e 200mila euro
Nuove indagini sull'ultimo Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria, presieduto da Lorenzo Rosi e dai vice Alfredo Berni e Pier Luigi Bochi. Secondo indiscrezioni, si sarebbe aperto un quinto filone di indagine con l'ipotesi d'accusa di bancarotta fraudolenta. Dalla Procura di Arezzo, spiega l'Ansa, non arrivano conferme né smentite sull'apertura di un nuovo fascicolo.
Il pool del Pubblico ministero, riporta l'agenzia, ha affidato una delega di indagine alla Guardia di finanza per verificare i verbali della seduta del CdA di Banca Etruria del 30 giugno 2014, nella quale fu deliberata una buonuscita del direttore generale Luca Bronchi per un milione e 200mila euro. Su quella super-liquidazione si concentrano gli accertamenti delle Fiamme gialle.