22, Dicembre, 2024

Serristori, “reparto di radiodiagnostica messo in crisi, nonostante sia nuovo”. La denuncia dei Cobas. Numeri choc

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Nonostante il reparto sia stato inaugurato due anni fa, i Cobas registrano problemi al reparto di radiodiagnostica: “Mancanza di personale e le apparecchiature nuove e all’avanguardia sono perennemente guaste”. Ed i numeri diffusi lo confermano: calo vistoso degli esami nel primo semestre 2014.

“Scandalo per il mancato funzionamento del nuovo reparto di radiodiagnostica all’ospedale Serristori: TAC e Mammografia continuamente in blocco, mentre quando il mammografo funziona manca il personale medico”. E’ la denuncia dei Cobas che, tramite i sindacalisti Andrea Calò e Domenico Mangiola, numeri alla mano, mettono in evidenza tutti i problemi di un reparto inaugurato appena due anni fa: “strumentazioni difettose e carenze di personale ci regalano solo nel primo semestre 2014 quasi 1600 esami in meno. Gravi le responsabilità del Direttore Generale Morello”.

“Il 15 dicembre 2012 si tenne l’inaugurazione all'ospedale Serristori di Figline Valdarno  di due  nuove sale operatorie, più locali dotati di tutte le più moderne attrezzature e del nuovo reparto di radiologia. Gli interventi di ammodernamento , ristrutturazione  e potenziamento dell’Ospedale Serristori, durati un tempo infinito, dovevano servire a rafforzare la capacità di risposta dell’importante presidio  ospedaliero”.

Durante l’inaugurazione in pompa magna il Direttore Generale Morello dichiarò che il “nuovo reparto di radiodiagnostica è dotato di strumentazioni all'avanguardia che permetteranno di ampliare il numero delle prestazioni evitando in molti casi il trasporto in ambulanza verso altre strutture”.

Ebbene – è la denuncia dei Cobas – a distanza di quasi due anni la radiologia fa solo esami di rx per il Pronto soccorso e i pazienti interni, mentre poche sono le  prestazioni esterne (qualche TAC e esami rx). L’apparecchiatura nuova e all’avanguardia è continuamente guasta.  TAC e Mammografia  – di ultima generazione – vanno continuamente e inspiegabilmente in blocco. I tecnici della società non riescono a trovare il motivo di questi continui guasti che stanno producendo criticità, ritardi e disfunzioni. Inoltre il mammografo quando funziona è poco utilizzato perché il personale medico è insufficiente. Il nuovo reparto di radiodiagnostica  sta ancora attendendo il nuovo ortopantomografo – capace di fare radiografia panoramica alle arcate dentarie – del quale le voci ci dicono che è in arrivo”.

I sindacalisti di base proseguono: “Mentre  siamo tutti in attesa di scoprire il “mistero” sul blocco delle attrezzature sul fronte delle dotazioni organiche la situazione è drammatica, attualmente ci sono solo quattro medici e mezzo di radiologia e solo 9 tecnici sanitari. Dei 9 tecnici sanitari 1 è in comando c/o la INAIL di Arezzo da oltre due anni, 1 tecnico è in malattia lunga e 2 Tecnici sono in prescrizione ovvero esonerati dal fare le notti e le reperibilità. Una situazione drammatica per un ospedale che lavora sulle 24h e in reperibilità. Ogni tecnico sanitario non può fare più di 6 reperibilità al mese”.

I numeri del primo semestre, diffusi dal sindacato, sono emblematici. Ecografie: – 924 esami (1393 contro i 2317 del primo semestre 2013). Mammogragie: – 75 esami (104 rispetto ai 179 precedenti). Tac: -548 eusami (1749 contro 2297).

“Oltre a denunciare le insostenibili carenze di personale e i continui disagi che i lavoratori e gli utenti sono costretti a subire su prestazioni essenziali ai bisogni sanitari della popolazione  – concludono Andrea Calò e Domenico Mangiola – evidenziamo la cattiva gestione del Presidio Ospedaliero Serristori da parte del Direttore Generale il quale sta puntualmente disattendendo ogni impegno assunto in sede istituzionale e sindacale in merito al rilancio dell’ospedale zonale.  Quanto sta accadendo  deve essere immediatamente contrastato sul piano sindacale – e noi lo faremo – e sul piano istituzionale, si svegli il primo cittadino del Comune unico e intervenga quale autorità sanitaria di riferimento per impedire il protrarsi di una situazione inaccettabile, individuando e  rimuovendo ogni responsabilità su questa scandalosa gestione”. 

Articoli correlati