Il riassetto delle province con la riforma Del Rio è l’occasione per rivedere il ruolo e il posizionamento del Valdarno. Lo sostiene Enzo Brogi, che lancia la proposta: “I nuovi sindaci eletti aprano la discussione. E la Città metropolitana di Firenze potrebbe essere l’ideale per mezzo Valdarno, almeno per quei comuni con prefisso 055”
Superare l'idea del Comune unico del Valdarno e guardare in maniera separata alla Città metropolitana di Firenze, da un lato, e all'Unione dei comuni con Arezzo, dall'altro. È la proposta di Enzo Brogi, che apre la strada ad un dibattito nuovo nel clima post-elettorale nei comuni valdarnesi, alla luce del riassetto istituzionale in arrivo con la riforma Del Rio e la sparizione delle province come le conosciamo oggi.
Per Brogi lo spartiacque potrebbe essere il prefisso telefonico. Con Firenze dovrebbero andare i comuni che hanno lo 055 (quasi il totale, da Bucine a Reggello), con Arezzo quelli con lo 0575 (Laterina e Pergine, fino a Castiglion Fibocchi). L'idea è di approfittare così del ruolo della Città metropolitana di Firenze, un ente che è destinato ad avere probabilmente più 'peso' a livello regionale, almeno rispetto all'unione comunale di Arezzo, che sostituirà la provincia.
"Con la conferma del Sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi – spiega Brogi – si sono chiuse le amministrative e si è completato il successo di questa tornata elettorale valdarnese, dove i cittadini hanno confermato in tutti i Comuni l’esperienza amministrativa del Pd e del centrosinistra. Si apre quindi un’altra stagione di governo e di omogeneità politica che, a mio avviso, deve essere sfruttata per aprire un ragionamento nuovo in termini di collaborazione tra gli enti, assetti istituzionali e prospettive per il territorio".
"La riforma Del Rio ridefinisce la struttura e il ruolo della Province, e i Sindaci appena eletti sono i primi ad avere in mano questo nuovo strumento: da una parte le Unioni di Comuni, con i sindaci-consiglieri, e dall’altra le Città Metropolitane, grandi aree urbane che potranno competere con le metropoli europee". In mezzo tra Arezzo e Firenze, il Valdarno deve decidere la direzione in cui guardare.
"Anche in Valdarno adesso si deve riflettere su questo, per avviare processi istituzionali e per posizionarsi nei nuovi criteri di area vasta, magari superando l'idea del Comune unico del Valdarno o quella di una 'provincia fotocopia' rispetto a ieri, per arrivare a una nuova geografia istituzionale, basata sulla ridefinizione di aree socio-culturali".
Ed eccolo il disegno immaginato da Enzo Brogi: "I Comuni della fascia sud potrebbero trarre vantaggio dall’unione comunale con Arezzo, mentre altri, da sempre rivolti all’area metropolitana, quelli che anche nel prefisso mantengono lo 055 per esempio, avrebbero un posizionamento strategicamente più rilevante all’interno della Città metropolitana fiorentina, un ente con maggiori competenze, risorse, capacità di programmazione economica e autonomia di governo".
"Credo che per i Sindaci valdarnesi questo punto di discussione, dove dovranno essere coinvolti i partiti politici e le amministrazioni, ma anche e soprattutto il tessuto sociale, il mondo delle imprese e dell’economia, sia un’opportunità da non rinviare per imprimere un cambio di passo nel nostro territorio e per potersi muovere in maniera ottimale in uno scenario nuovo per le nostre istituzioni", conclude il consigliere regionale valdarnese del Pd.