I racconti di scuola di bimbi sfollati che soggiornavano nel campo n. 82 di Laterina. Sono le storie di dolore e grande umanità raccolte da Claudio Ausilio, esule da Fiume a Montevarchi nell’ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Una raccolta e testimonianza importantissima dell'esodo giuliano dalmata visto con gli occhi dei bambini. Grazie alle ricerche di Claudio Ausilio e E. Varutti è stato possibile ricostruire l'esperienza didattica dei ragazzi che frequentavano la scuola elementare nel campo profughi di Laterina.
Siamo alla fine di gennaio del 1949 e un maestro prende servizio niente meno che con 64 scolari “delle ex provincie giuliane”. Inizia così l’esperienza didattica della classe 1^ elementare, quanto mai unica, dentro il Campo profughi toscano, di cui possiamo leggere i documenti: “Diversi hanno più di sei anni – scrive il maestro nel suo registro – e non frequentano la scuola da oltre due anni e le ragioni sono note”.
"Qui non troverete solo un resoconto didattico pedagogico, ma un poema di dolore e di grande umanità – viene presentata così la storia dei bambini nel campo profughi – Sono racconti di scuola con bimbi spaesati, famiglie cacciate con cattiveria dalle loro case e male accolte nell’Italia matrigna. Maestri e maestre precari entrano nella baracca-aula con decine di scolari senza banchi e senza niente. Sono degli insegnanti pionieri. Tra di essi c’è pure un esule. Si inventano la lezione all’aperto, oppure il compito di osservare con i piccoli dell’esodo, perché non ci sono i sussidiari, né lavagna, né quaderni, né matite. In questo articolo troverete una gran voglia di riscatto sociale, di crescita culturale e di rispetto dell’idioma linguistico trasmesso dagli avi. Un maestro per farli parlare bene in italiano si inventa la Chiave del parlar bene. Se l’alunno ha questa chiave, consegnata dall’insegnante, si impegna a parlare in lingua italiana e non in dialetto istro-dalmata. È un originale metodo educativo, privo d’imposizioni o di violenze."
La scuola elementare del Campo Profughi di Laterina è un caso esemplare di rinascita sociale e civile nella storia d’Italia. “Hanno tanto desiderio di apprendere” – scrivono i commossi maestri nei loro registri. Troverete storie incredibili, come quando un maestro va a fare colletta a Laterina per acquistare i quaderni ai suoi scolari, al posto delle istituzioni che all’inizio nulla danno, manco una scopa per spazzare l’aula-baracca.
Qui è possibile leggere le storie raccolte da Claudio Ausilio socio dell'ANVGD provinciale di Arezzo e Tommaso Ricci, che ha fornito i materiali per la ricerca presso l’Archivio del Comune di Laterina e di Levane. Le ricerche sono state compiute grazie alle fonti orali, agli operatori e alle autorità del Comune di Laterina e dell’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane, per la collaborazione riservata all’indagine storica.