29, Marzo, 2024

“Voci di donne”: una serie di iniziative dedicate al contrasto della violenza subita da donne con disabilità

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Il progetto è di Atracto e Eva con Eva, insieme alla Asl. Pensato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, andrà avanti fino a maggio coinvolgendo anche le scuole

Promuovere una sensibilità maggiore su un fenomeno poco conosciuto, che è quello della violenza sulle donne con disabilità; formare gli operatori sociosanitari ma cercare anche di diffondere una nuova cultura e una presa di coscienza, con i ragazzi delle scuole. Sono gli obiettivi di “Voci di donne”, un progetto altamente innovativo volto a comprendere e contrastare la violenza di genere ai danni di donne con disabilità.

Il progetto, che nasce dall’incontro e dalla collaborazione di due associazioni importanti per il Valdarno, cioè Atracto ed Eva con Eva, è stato presentato questa mattina a Montevarchi, alla presenza del vicesindaco e assessore al sociale, Stefano Tassi, delle responsabili delle due associazioni ma anche dell'Azienda sanitaria, che collabora al progetto.  

 

"Sempre più spesso – hanno spiegato i promotori – emergono storie di grande sofferenza riguardanti forme di grave discriminazione affettiva e relazionale, spesso caratterizzata da episodi di autentica violenza di genere. Le forme di violenza diventano davvero complesse quando ad esserne vittime sono ragazze o donne con disabilità, specie se portatrici di un ritardo mentale, di un problema psichico o di un deficit cognitivo. Anche solo far emergere il fenomeno è davvero difficile". 

Contro tutto questo, e per promuovere una diversa sensibilità sul tema, saranno realizzate varie iniziative: a partire da un’indagine conoscitiva del fenomeno nel Valdarno, in collaborazione con la FISH Toscana e le varie associazioni partner del territorio; una serie di eventi nei comuni del Valdarno, il primo dei quali si terrà domenica 24 novembre dalle ore 16 all'Oratorio del Giglio a Montevarchi, durante il quale saranno presentati i risultati nazionali dell’indagine condotta dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), a cui seguirà lo spettacolo teatrale “Tutto inizia così” presentato dal gruppo Atracto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Masaccio e una cena a buffe. Altri eventi saranno organizzati nei comuni di Cavriglia, Bucine, San Giovanni e Terranuova nei prossimi mesi. 

A questo si sommerà una formazione specifica dedicata agli studenti delle classi quinte degli Istituti del Valdarno, per organizzare interventi di Peer Educator nelle scuole di appartenenza e realizzare l’indagine sulla violenza nella disabilità nel nostro territorio, affiancati e supervisionati dagli operatori delle associazioni proponenti. Il progetto nelle Scuole Secondarie di Secondo Grado ha l’obiettivo è di avvicinare sempre più il mondo della scuola e quello delle Associazioni per favorire una reciproca influenza positiva attraverso progetti che possano contribuire alla formazione e sensibilizzazione per una società più aperta e attenta all'altro. 

Infine, un capitolo del progetto sarà dedicato alla formazione specifica per gli operatori sociali e sanitari, per riconoscere sempre più precocemente questo tipo di situazioni e creare una rete integrata per i possibili percorsi successivi attraverso due giornate di formazione all’interno del Presidio Ospedaliero.

Sono tanti i partner del progetto:  ARS Toscana (Agenzia Regionale Sanità), FISHToscana (Federazione Italiana Superamento Handicap), Conferenza Zonale Sindaci del Valdarno, Comuni di: Montevarchi, Terranuova, San Giovanni V.no, Bucine e Cavriglia, CRT (Clinica di Riabilitazione Toscana), Fidapa, Coordinamento Auto Aiuto Toscana, AICE Valdarno, AISM Arezzo, APAR Sez. Valdarno, Conkarma APS, Associazione LUI e Associazione Culturale Masaccio. Il Progetto rientra tra le attività promosse dal Cesvot finanziato con il contributo di Regione Toscana e Giovanisì in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, con la partecipazione e il finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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