26, Aprile, 2024

Via libera unanime al Piano per l’ex Pastificio, Prada potrà realizzare l’Academy. Restano le opere di urbanizzazioni previste

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

L’approvazione è avvenuta all’unanimità: ora Prada potrà progettare e poi realizzare la sua accademia di formazione. La città in cambio riceverà alcune opere: parcheggio in via Montenero, riasfaltatura e nuovi marciapiedi nella zona tra viale Diaz e via Gorizia. Respinto l’emendamento di Prima Montevarchi che chiedeva invece una rotatoria alla Villanuzza

Con l'approvazione all'unanimità in Consiglio comunale del Piano di recupero per l'ex Pastificio, Montevarchi accoglie a braccia aperte il progetto di Prada per la sua nuova Technical Academy. Non poteva essere diversamente, visti gli investimenti importanti e un progetto di prestigio per un'area di Montevarchi che, seppur con una connotazione produttiva storica, era in stato di abbandono ormai da anni. 

Sarà il gruppo guidato da Patrizio Bertelli ad occuparsene, dunque, dopo aver acquisito l'intero complesso nel luglio dello scorso anno. Tempi? Ancora non ci sono certezze, anche se dovrebbe essere un intervento che potrebbe partire già nel giro di pochi mesi. Con l'approvazione del Piano attuativo, infatti, il Consiglio ha dato il via libera alla variante sul Regolarmento urbanistico. Ora il proprietario può porocedere con la progettazione vera e propria dell'intervento di recupero e ristrutturazione, e poi dare il via ai lavori. 

Il dibattito in Consiglio comunale è stato legato, però, soprattutto alle opere di urbanizzazione. Il Piano di Prada prevedeva una serie di interventi di pubblica utilità, che sono stati mantenuti nell'impianto approvato: la realizzazione di marciapiedi e pista ciclabile lungo viale Diaz, la realizzazione di un parcheggio lungo via Montenero e la sistemazione degli asfalti dei marciapiedi e della strada di via Gorizia, oltre a collegamenti pedonali e carrabili tra l'ex pastificio e il centro storico. 

La proposta di Prima Montevarchi era di "cassare l’obbligo da parte degli attuatori di realizzare il parcheggio in via Montenero e gli interventi su tratti puntuali di viale Diaz e via Gorizia, introducendo in loro vece quello di una rotatoria in località Villanuzza all’incrocio tra la ex Sr69 e via di Becorpi, in prossimità degli stabilimenti Prada". Proposta presentata sotto forma di emendamento che è stato però respinto, con l'astensione della maggioranza e il voto contrario di Camiciottoli. All'origine della decisione, c'è stato il pronunciamento della Dirigente di settore che in sostanza rimandava il parere in merito all'emendamento ad una fase successiva, facendo intendere che tutto l'iter sarebbe dovuto ripartire daccapo. 

"L’emendamento- ha spiegato il sindaco Francesco Maria Grasso – cambia completamente la progettazione del Piano. Quindi andrebbe ritirata la pratica e rinviata. Modulando in modo diverso le urbanizzazioni si modifica tutta la proposta. Il che vorrebbe dire che andrebbe rimandato tutto: non è quindi fattibile. Inoltre quelle opere di urbanizzazione proposte nel Piano sono strategiche per l’amministrazione comunale, e personalmente non comprendo le proteste dei residenti di via Montenero, che avranno un beneficio con il nuovo parcheggio. C’è poi l'intervento importante con via Gorizia, la pavimentazione, il rifacimento della viabilità della statale, il raccordo con via Montenero. Se invece spostiamo le risorse a Villanuzza, dovremmo anche valutare se dal punto di vista tecnico uan rotatoria in quel punto sia utile, capire i costi, la funzionalità. Allora, potremmo mantenere aperta questa strada per il futuro, da finanziare semmai con i fondi di urbanizzazione dell’art.28 che entrano all’amministrazione". 

Una piccola sorpresa per Prima Montevarchi, che dopo l'approvazione di un atto di indirizzo in questo senso, avvenuta con larga maggioranza, si aspettava evidentemente un esito diverso. "Dopo quello che è accaduto oggi in consiglio abbiamo la certezza che non dobbiamo 'combattere' solo contro i socialcattocomunisti. 
Avevamo chiesto, ai sensi di legge, che venisse apposto il parere di regolarità tecnica sull'emendamento. La dirigente non ha voluto esprimere alcun parere, né positivo né negativo, trincerandosi dietro ad un generico: se si accoglie l'emendamento l'atto deve rifare il suo iter. Non è vero! Trattavasi della fase di adozione, la prima dell'iter; bastava che gli attuatori dell'intervento spendessero gli stessi denari per fare un'opera anziché un'altra. Un rigo in convenzione, ecco cosa c'era da cambiare! Ma il pacco era chiuso, già confezionato. Il consiglio comunale per questi è un votificio, non l'assemblea che rappresenta i cittadini". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati