Ultimi piani attuativi in vista della scadenza del Regolamento urbanistico. Scontri accesi fra la maggioranza, che ha portato all’approvazione le varianti proposte, e l’opposizione, critica su molti fronti. Ecco alcuni degli interventi che hanno ricevuto il via libera
Seduta prettamente urbanistica, quella del consiglio comunale di lunedì a Montevarchi: e probabilmente proprio per questo ha messo in luce le profonde divergenze fra maggioranza e opposizione, in uno scontro che ha opposto diverse visioni per lo sviluppo della città.
In approvazione le Varianti al Regolamento urbanistico (che si avvia a scadenza, dopo cinque anni dalla sua approvazione) per la realizzazione dei piani attuativi: in sostanza, modifiche più o meno importanti all'impianto previsto dal Regolamento, che consentono di cambiare alcuni dei parametri previsti.
Tra le Varianti che hanno ricevuto il via libera, c'è quella per l'area delle Case Romole: particolarmente importante perché comprende anche l'intervento di via Vespucci diventato la 'contropartita', in parole povere, per l'acquisizione a patrimonio pubblico dell'ex Teatro Impero. Già passata in Consiglio comunale, la Variante ieri sera ha ricevuto il definitivo via libera dopo l'esame delle osservazioni pervenute. Ora il comune può procedere dunque alla stipula della convenzione con la proprietà dell'ex Impero.
Al Pestello disco verde per la lottizzazione dietro la chiesa, che ha portato con sé nuove polemiche sulla strada di accesso, particolarmente ripida: in un tratto avrà una pendenza di circa il 17%, "ma le nostre verifiche hanno appurato che le norme sulle pendenze non si applicano a strade solo residenziali, come in questo caso", ha spiegato il Sindaco Grasso. "Un'eresia – ha replicato Bucci – si applicano eccome, e voi andate ad approvare una strada con una pendenza superiore al passo del Mortirolo, con tanto di semaforo in fondo!".
Poi, la questione di Levanella: in questo caso, per l'area di trasformazione di "Levanella Scambio", l'approvazione della Variante si è affiancata al via libera con la quasi totalità dei voti favorevoli (unico contrario, Camiciottoli, capogruppo dei Democratici e Progressisti) di un documento proposto dal gruppo Prima Montevarchi. Un atto di indirizzo che 'smuove' un po' le carte, rispetto alle previsioni di sviluppo, specialmente sul piano della gestione del traffico e delle infrastrutture di viabilità e parcheggi.
"Visto che l’apertura della Variante alla Sr69 e del Ponte a Sud per ora non sembra aver ridotto i flussi di traffico, e che nella scheda norma in approvazione è prevista una rotatoria dalle dimensioni particolarmente ristrette, tra la ex Sr69 in via Berlinguer e via del Lagone – si legge nell'atto di indirizzo – raccomandiamo al sindaco di valutare l’opportunità di destinare le risorse necessarie per quell'opera, alla realizzazione, invece, di una rotatoria in località Villanuzza", oppure anche "all’altezza dell’ex liceo scientifico, dove l’incrocio di uscita dal centro storico avviene con difficoltà e dove le code si accumulano in maniera più significativa".
Nello stesso contesto, si invita il sindaco anche a modificare le previsioni di urbanizzazione legate all'ex Pastificio (il progetto Prada andrà in commissione nel giro di pochi giorni) evitando di far realizzare all'attuatore il rifacimento di un tratto di via Gorizia e di viale Diaz nonché il parcheggio in fondo a via Montenero: le due strade "non versano in condizioni tali da richiedere interventi urgenti come altre vie comunali", mentre per quanto riguarda il parcheggio di via Montenero si potrebbe sfruttare un altro terreno, che va all'asta in questi giorni, e che si trova all’inizio di via Montenero, in una superficie destinata dal Regolamento urbanistico proprio a parcheggio.
Infine, il nodo legato al recupero di un'area centralissima di Levane, individuata nel RU come "Centro di Levane". Qui il Regolamento prevedeva, a fronte dell'abbattimento di un vecchio opificio situato dietro via Leona, il recupero di volumi in altra destinazione e la realizzazione, al posto della fabbrica abbandonata, di aree pubbliche destinate a verde e parcheggi. La Variante approvata ieri va a frazionare l'intervento in più parti, ed è su questo che si è accesa la discussione in Consiglio.
"Nel 2010 – ricorda oggi Prima Montevarchi – il Consiglio comunale decise di trasferire a Levane una parte significativa delle volumetrie potenzialmente realizzabili a Montevarchi. La scelta fu di prevedere una sorta di “premialità” per gli attuatori degli interventi edilizi che riqualificassero il centro di Levane. Una previsione intelligente, una visione d’insieme, una serie di interventi legati l’un l’altro, che partivano dalla demolizione del grosso edificio produttivo, dismesso alle spalle del centro storico, per realizzare al suo posto una vasta piazza a parcheggio e uno spazio di relazione".
"Ora, Grasso, Righi & Co, con l’astensione dei socialisti ed il nostro voto fortemente contrario, hanno frazionato gli interventi: da un insieme virtuoso ad una sciocca slegatura, togliendo di fatto la premialità prevista dal piano e rendendone l’attuazione insostenibile sotto il profilo economico-finanziario".