05, Ottobre, 2024

Verso la revisione delle zone distretto sanitarie in Toscana: approvata una mozione di Ceccarelli e De Robertis

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I due consiglieri regionali del Pd hanno proposto nel documento di rivedere le zone distretto anche in base alle difficoltà emerse soprattutto nelle zone rurali e periferiche, ma anche su quelle di confine. E quest’ultimo punto potrebbe interessare anche il Valdarno

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all'unanimità la mozione presentata dai consiglieri Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis del Partito Democratico, come primi firmatari, che chiede una revisione delle Zone distretto sanitarie che tenga conto delle difficoltà emerse soprattutto nelle zone rurali e periferiche, ma anche in quelle di confine. Una revisione che dunque potrebbe in teoria interessare anche il Valdarno, diviso a metà dal confine provinciale, questione su cui negli anni scorsi c'era stato un acceso dibattito. 

“Crediamo ci sia la necessità di avviare una revisione della dimensione delle attuali zone-distretto, con particolare riferimento alle zone disagiate, rurali, montane, o di confine. Con l’approvazione di questa mozione il Consiglio regionale dà avvio ad un nuovo percorso che dovrà vedere la partecipazione degli enti locali e di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche sanitarie e sociali territoriali.” Così il Capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli e la consigliera Lucia De Robertis commentano l’approvazione unanime del Consiglio della mozione. 

“A cinque anni dall’approvazione della legge e a tre dalla riforma che ha disegnato le attuali zone-distretto – aggiungono i consiglieri – c’è la necessità di una verifica che esamini le problematiche emerse in questa prima fase di attuazione. La creazione di ambiti ottimali particolarmente estesi ha fatto emergere criticità riguardanti l’integrazione e la gestione delle attività sanitarie e sociali. L’epidemia covid ha acuito queste difficoltà.”

“Il nostro obiettivo è il rafforzamento della sanità territoriale per rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini e alle specificità dei territori – concludono Ceccarelli e De Robertis – per questo crediamo che sia necessario dare avvio ad un percorso che sotto la guida della Giunta regionale, con la partecipazione del Consiglio e di tutti i soggetti locali interessati, possa migliorare la capacità del nostro sistema sanitario di dare risposta alla domanda di salute e di sanità pubblica che arriva dalle popolazioni di alcuni territori.”

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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