26, Aprile, 2024

Una ONG solidale per il Burkina Faso a Montevarchi

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L’Associazione Umanitaria per il Benessere, lo Sviluppo e l’Integrazione (A.H.BE.DI.), recentemente ottenuto lo status di ONG, si presenta al Valdarno, attraverso le parole di Olivier Sankara, Presidente e Coordinatore dei Progetti.

Una ONG solidale con il Burkina Faso con sede a Montevarchi, frutto della volontà di aiutare (seppur a distanza) il proprio paese per il superamento di criticità annose, con l’obiettivo di offrire una speranza diversa per le generazioni future.

Dall’amore per la propria terra di Oliver Sankara –da diciotto anni a Montevarchi, recentemente divenuto cittadino italiano- si concretizza la prima fase di un percorso sognato ed agognato: la fondazione della “Associazione Umanitaria per il Benessere, lo Sviluppo e l’Integrazione” (A.H.BE.DI.), il riconoscimento internazionale di ONG, certificato al completamento della documentazione riconosciuta anche dal paese di azione del progetto, il Burkina Faso.

 

Ex Colonia Francese divenuta Repubblica nel 1958, situata nell’Africa Occidentale senza sbocchi sul mare, il Burkina Faso ha vissuto decenni di instabilità politica e numerosi colpi di stato proprio in conseguenza al riconoscimento di indipendenza (il più recente di questi, nel 2015). In uno stato diffuso di povertà, con il proliferare drammatico di malattie come l’H.I.V. e la vulnerabilità degli strati più deboli della società come i bambini, Olivier ha deciso di attivarsi seppur a distanza per creare un nuovo ponte solidale per portare a compimento una serie di progetti concreti di sviluppo sociale.

 “L’associazione è nata nel 2009 a Montevarchi per partecipare alla cooperazione internazionale ed aiutare lo sviluppo in un paese in emergenza come il Burkina Faso” racconta Olivier. Per noi, pur essendo emigrati ed integrati in un paese ospitante, il nostro cammino non può finire qui: lo Stato Italiano incoraggia la creazione di progetti promossi da emigranti residenti in Italia, per restituire ai nostri paesi le competenze acquisite, trasmettendo quello che abbiamo appreso e partecipando allo sviluppo sociale ed economico del nostro paese”.

 

Un percorso sicuramente non rapido, che ha visto Olivier Sankara protagonista in prima persona:

“Il lavoro più importante fino ad oggi, è stato completare la parte amministrativa: firmare convenzioni, ottenere riconoscimenti internazionali e di conseguenza la possibilità di esistere ed agire come ONG riconosciuta. Da Presidente e Coordinatore dei Progetti, dal 2010 ho avviato una serie di adempimenti burocratici che ci hanno portato ad ottenere le prime autorizzazioni tre anni dopo, per esercitare le prime attività in Burkina Faso provenendo dall’estero.  Nel 2016 siamo riusciti a firmare la convenzione con il Governo del Burkina: per far ciò ho dovuto recarmi nella capitale Ouagadougou per tutta la durata di questo processo (tre anni), complicato dal fatto che il paese si trovava al centro di una situazione politica instabile, in conseguenza all’ultimo Colpo di Stato. Con un disordine politico simile, e al cambiare di tre differenti governi in poco tempo, riuscire a completare gli adempimenti burocratici è stato ulteriormente complicato a prescindere dalle criticità abituali: solo con l’entrata in carica dell’ultimo governo democraticamente eletto, siamo riusciti a completare le convenzioni necessarie che, da fine 2016, ci permettono di essere riconosciuti a livello internazionale come Organizzazione Non Governativa”. 

 

Indubbiamente tre anni di sacrificio per Olivier, rimasto in un paese in guerra per ottenere quegli accordi necessari per poter tornare in Italia ed avviare i progetti della ONG. La possibilità di avere il governo locale  come supporto ed ottenere la protezione diplomatica per ogni eventuale volontario estero che inevitabilmente si recherà in Burkina Faso per attuare i progetti di solidarietà, era necessariamente da perseguire prima di avviare completamente l’attività. Un percorso di riconoscimento piuttosto lungo, che porta con sé ulteriori benefici come la semplificazione nella spedizione di materiali raccolti in Italia senza il pagamento di dazi doganali. 

“Negli anni in cui sono rimasto in Burkina abbiamo avviato un piccolo “progetto/ test” di agricoltura con una associazione locale: l’idea era di sperimentare nuovi metodi di coltivazione in un paese dove l’acqua a disposizione è sempre molto limitata, anche per dissetare la popolazione. Abbiamo così messo in pratica metodi di risparmio di irrigazione nella coltivazione, insegnandoli ai giovani di Ouagadougou. Un secondo progetto attivato nello stesso periodo è stato compartecipare alla costruzione di un orfanotrofio insieme alla Diocesi di Ouagadougou, con la costruzione effettiva di letti e strutture indispensabili per lo spazio stesso. Il primo progetto importante, che abbiamo progettato e vorremmo avviare, riguarda invece una struttura più complessa di accoglienza e formazione per le nuove generazioni. La nostra ONG ha acquistato un terreno della superficie di due ettari, all’interno del quale abbiamo progettato uno spazio di reinserimento sociale per i ragazzi di strada, che comprenderà al suo interno una scuola, dei dormitori, una chiesa, una infermeria. 

Quello che serve adesso è cercare i fondi per avviarne la realizzazioni, per questo cerchiamo visibilità anche a Montevarchi, per far conoscere la nostra esistenza e i nostri obiettivi. Fino ad oggi abbiamo avviato in Italia richieste di supporti amministrativi che non sono state accolte, pertanto abbiamo iniziato camminando da soli, con i nostri propri finanziamenti. Adesso, con lo status di ONG acquisito, il nostro obiettivo è quello di ottenere aiuti, collaborazioni, donazioni; per questo mi sto muovendo molto in tutto il territorio nazionale”.

 

“Per fare del bene agli altri, è necessario imparare ad amare" conclude Olivier. "Se non si apprende l’amore nella vita è impossibile sviluppare noi stessi, figuriamoci contribuire alla società acquisita o di provenienza. Lavorare in campo umanitario non è cosa quindi adatta a tutti; si tratta di una scelta di vita che ti pone di fronte a numerosi sacrifici e difficoltà, e che solo attraverso l’amore nel suo significato più letterale, si possono superare. Provare a restituire la vita a persone che hanno perso tutto, che vivono per strada, che forse non hanno mai avuto qualcosa, dona un guadagno personale che non sarà tangibile a livello monetario, ma che è riassumibile come una ricchezza unica. Chiunque si senta solidale verso la realtà del Burkina Faso, anche semplicemente portando un contributo morale o fisico, o semplicemente donando vestiti o compartecipando ai progetti, può tranquillamente contattarci”.

La sede dell’Associazione Umanitaria per il Benessere, lo Sviluppo e l’Integrazione (A.H.BE.DI.) si trova a Montevarchi, in Via Marconi n. 60.

Per effettuare donazioni il codice Iban è il seguente
IT83W0760105138265960265980
Per informazioni e contatti: sankaraolivier@yahoo.it

 

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