29, Marzo, 2024

Sull’accusa di ricettazione per don Claudio, il vescovo Meini: “Sanzioni in caso di accertata responsabilità”

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Don Claudio Brandi, della Collegiata di Montevarchi, è accusato di ricettazione per i quadri rubati e a lui rivenduti dall’antiquario di via Marzia, ai domiciliari per il furto. Dopo lo scalpore della notizia, una breve nota del vescovo di Fiesole precisa: “Stupore e amarezza, il comportamento sarà sanzionato qualora venisse accertata la responsabilità del sacerdote”

Sanzioni previste dal diritto canonico saranno applicate solo in caso di accertata responsabilità: è questo in sostanza il messaggio che oggi arriva dal Vescovo di Fiesole, Monsignor Mario Meini, sulla vicenda che ha fatto tanto scalpore a Montevarchi per il coinvolgimento di Don Claudio Brandi, parroco della Insigne Collegiata. 

La cronaca (qui l'articolo sull'operazione di ieri) racconta di un furto di opere d'arte, quadri risalenti al '600, che secondo quanto ricostruito dai carabinieri sarebbe stato compiuto da parte dell'antiquario Verdi, la cui bottega si trova in via Mochi a Montevarchi. Sarebbe stato lui a proporne l'acquisto a Don Claudio, nella cui abitazione sono saltati fuori, dopo alcuni mesi di indagine, i dipinti rubati. Per questo il religioso è stato denunciato per ricettazione, mentre l'antiquario è stato arrestato e si trova ai domiciliari. 

Di fronte a tutto questo, oggi è arrivata una breve nota dalla Diocesi di Fiesole. "Stupore ed amarezza ha suscitato la notizia, appresa da organi di stampa, di un presunto coinvolgimento del sacerdote don Claudio Brandi in una vicenda di ricettazione di quadri d’arte. Il Vescovo, Mons. Mario Meini – qualora venisse accertata la responsabilità del sacerdote – si riserva di adottare le misure canoniche del caso per sanzionare un simile comportamento". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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