24, Aprile, 2024

Raccolta viveri e materiale di prima necessità per Bosnia e Serbia: punto di riferimento fino a venerdì mattina è l’oratorio del Giglio

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Generi alimentari e di prima necessità da inviare alla popolazione dei territori colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi. Una raccolta di emergenza straordinaria organizzata in Valdarno: il materiale deve essere consegnato entro venerdì mattina nel salone dell’oratorio del Giglio a Montevarchi

Una richiesta di aiuto per una raccolta di emergenza a sostegno della Bosnia e della Serbia. Fino a domattina, venerdì 23 maggio, è possibile consegnare generi alimentari e di prima necessità presso l’oratorio del Giglio di Montevarchi che saranno poi inviati nelle zone colpite dall’alluvione dei giorni scorsi.
 
L’iniziativa, in collaborazione con la Croce Rosa Italiana, prevede la raccolta di acqua, latte, latte in polvere, cibo, scatolame, cibo per bambini, pannolini, assorbenti, prodotti per l'igiene personale, disinfettanti, detersivi, lenzuola, coperte, cuscini, utensili per mangiare, guanti, calze, scarpe, scarpe per bambini e simili.
 
Il materiale raccolto dovrà essere recapitato a Firenze in via Masaccio entro venerdì sera dalle ore 18 alle ore 20. Per questo, il termine per la consegna dei beni è stabilito per domattina presso il salone dell’oratorio del Giglio, ingresso lato edicola.

Ecco la lettera arrivata all’assessore Giovanni Rossi da parte di un montevarchino, Lorenzo Lucaccini, che vive in una comunità di focolarini in Crozia: “Sono stati colpiti tre paesi: il nord della Serbia, l'est della Croazia e il nord della Bosnia. Benché non piova da diversi giorni, in molti posti c'è ancora l'acqua alta nelle case e la piena di alcuni fiumi, Sava in testa fa ancora paura. Sono già state evacuate 250.000 persone. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere. Noi siamo andati a Banja Luka, in Bosnia, per rispondere all'appello del vescovo Komarica, ad aiutare a pulire le case dove l'acqua si è già ritirata. Anche a causa della guerra in quella zona vivono molti anziani, spesso soli, e non ce la farebbero a pulire le case. Dentro e' tutto o quasi da buttare, era gente molto povera che già aveva poco o niente. Aiuti stanno arrivando da varie parti, come sempre e' difficile organizzarli, come abbiamo potuto constatare. Bisognerebbe affidarli ad organizzazioni che danno la sicurezza di operare sul territorio e non solo che portano gli aiuti e poi ripartono”.

 

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