27, Maggio, 2024

Obi, c’è l’accordo fra sindacati e azienda per l’ipotesi di rinnovo del contratto. Ora la parola ai dipendenti

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Nove i punti vendita in Toscana, compreso quello di Montevarchi. Oggi sottoscritta l’ipotesi d’accordo: soddisfatta la Filcams Cgil Toscana. Entri il 28 febbraio le assemblee con i lavoratori per il voto

È stata sottoscritta oggi l'ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale di Obi, scaduto dal 2013. In Toscana questa contrattazione riguarda circa 500 lavoratori in nove punti vendita, compreso quello di Montevarchi. Ora la parola passerà ai dipendenti, che dovranno votare per decidere se ratificarlo o meno.

Soddisfazione è stata espressa dalla Cgil. "Anche se il negoziato non è stato certamente facile – commenta Sabina Bigazzi, di Filcams Cgil nazionale – si sono trovati i giusti equilibri grazie alla ferma e condivisa convinzione che, nonostante il persistere della crisi che investe anche il mondo del bricolage, le relazioni sindacali siano lo strumento principe per dare indistintamente risposte alle esigenze delle imprese e dei lavoratori". E Giovanni Baldereschi della Cgil Toscana, che ha presenziato al tavolo delle trattative, aggiunge: "Nella situazione data, abbiamo raggiunto un Accordo che, al di là dei contenuti molto rilevanti, riconosce e sottolinea l'importanza dell'azione sindacale".

L’accordo, dunque, passa ora al vaglio dei lavoratori che entro il 28 febbraio, in occasione di una serie assemblee convocate appositamente, dovranno esprimersi sul merito dell’intesa.

LiIpotesi di accordo, spiega il sindacato, "riconferma il valore delle relazioni sindacali quale strumento principe per affrontare e risolvere i problemi. L'equilibrio raggiunto, oltre a riconfermare il solido impianto delle relazioni sindacali già previsto, chiarisce, in senso positivo, alcuni temi già presenti nel precedente Contratto Integrativo, come il passaggio da full time a part time e viceversa. Si ripristina il full time a 40 ore che, dal 1995 era ridotto a 39 con l'assorbimento di 52 ore di permesso retribuito totalmente a carico dei lavoratori, diversamente da quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale. Stessa regola varrà per i part time ai quali la riduzione veniva applicata in proporzione. Si riconferma anche il gettone presenza per le domeniche e viene definito un salario variabile suddiviso su tre parametri, di cui uno ad obiettivi quadrimestrali, che dovrebbe consentire una più equa redistribuzione su una platea molto ampia di lavoratori". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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