25, Aprile, 2024

Pnrr: due progetti di zona dedicati alla marginalità sociale. Quasi 2 milioni investiti

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San Giovanni Valdarno annuncia altri investimenti finanziati con risorse del Pnrr: si tratta di due progetti di zona che consistono nella realizzazione di un Centro servizi e di un Housing First. Verranno investiti 1. 100.000 per il primo e 700.000 euro per il secondo. I due progetti sono inclusi nella missione 5 “Inclusione e coesione” e coinvolgono gli otto comuni del Valdarno.

Nadia Garuglieri, assessore al welfare e alle politiche sociali :“L’approccio emergenziale è insufficiente a fronte di un necessario approccio strategico per sviluppare interventi organici e strutturati in grado di programmare e assicurare prestazioni appropriate. Occorre assicurare la presa in carico dello stato di bisogno del soggetto mirato a potenziarne le capacità e a fornire strumenti per fronteggiare il disagio, rinsaldare i legami sociali e riprendere il controllo della propria vita. Costruire le opportunità per consentire alle persone in grave marginalità di recuperare benessere e autonomia. E’ questo il principio di inclusione attiva che rappresenta la vera sfida del nostro sistema di welfare. Direi il nuovo paradigma cui devono orientarsi i servizi sociali. I progetti Pnrr costituiscono importanti opportunità, consentono di raccogliere la sfida che può essere perseguita solo se si promuovono reti integrate di servizi sociali con il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo delle potenzialità individuali, attraverso una pianificazione strategica”.

Si tratta di due progetti di zona, che coinvolgono quindi tutti gli otto comuni del Valdarno; San Giovanni in questo caso rappresenta il comune capofila. Il Centro servizi è un luogo fisico che sarà collocato nel comune di San Giovanni Valdarno, e assicurerà alle persone in condizione di povertà o marginalità, anche estrema, o a rischio di diventarlo, la presa in carico integrata con i servizi socio sanitari del territorio e l’offerta di un percorso partecipato di accompagnamento funzionale allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo della persona. Il centro ha un ruolo di regia dei percorsi individuali verso l’integrazione sociale, l’empowerment e l’autonomia in stretta connessione con la rete dei servizi locali ovvero le strutture di accoglienza residenziale, i servizi della Asl, i servizi sociali, i Centri per l’impiego. I servizi che possono essere assicurati vanno dai servizi definiti a bassa soglia che consistono in servizi di accoglienza, servizi per l’igiene personale, mediazione culturale, counseling, supporto psicologico, consulenza amministrativa e legale fino ai servizi di lingua per stranieri e orientamento al lavoro in collegamento con i Centri per l’impiego. Particolarmente rilevante è l’indicazione di costruire i centri servizi per il contrasto alla povertà come centri integrati.

Per housing first o housing temporaneo si intende l’accesso ad una sistemazione temporanea dove vengono messi a disposizione appartamenti per singoli o famiglie. Il progetto non costituisce uno strumento di contrasto all’emergenza abitativa in generale, bensì uno strumento rivolto a persone in condizioni di fragilità, innanzitutto quelle senza dimora, per la realizzazione di un percorso individuale verso l’autonomia.

Specifica Garuglieri:“Anche in questo caso si tratta di attivare progetti personalizzati per singola persona/famiglia al fine di attuare programmi di sviluppo della crescita personale per un maggiore grado di autonomia. La soluzione alloggiativa, viene affiancata da un progetto individualizzato volto all’attivazione delle risorse del singolo o del nucleo familiare, con l’obiettivo di favorire percorsi di autonomia e rafforzamento delle risorse personali, per agevolare la fuoriuscita dal circuito dell’accoglienza ovvero l’accesso agli interventi di supporto strutturale alle difficoltà abitative (edilizia residenziale pubblica o sostegni economici all’affitto)”.

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