I volontari Anpas del territorio fiorentino, tra cui anche i gruppi del Valdarno: “Siamo pienamente consapevoli che ci sono persone fragili e anziani che hanno bisogno del vaccino più di noi. Il volontariato non vuole né tirarsi indietro né passare avanti a nessuno: ma vuole continuare a essere il motore della solidarietà in tranquillità”
Il mondo del volontariato ancora in attesa di un vaccino, per larga parte. Un grido d'allarme che nei giorni scorsi era stato lanciato dalle Misericordie della Toscana, e che oggi viene ribadito dall'Anpas della Zona Fiorentina, e rilanciato anche dalle associazioni del volontariato del Valdarno, come ad esempio il Gaib.
"Da un anno a questa parte – si legge nel messaggio – la macchina del volontariato si muove a ritmi frenetici e costanti per fornire assistenza e supporto alla popolazione. Sappiamo che questa pandemia ha preso tutti alla sprovvista, difatti l'impreparazione, l'insicurezza, la paura e lo spavento iniziali sono stati la sfida più grande anche per noi volontari del sanitario e della protezione civile. Ma ci siamo guardati negli occhi per farci coraggio, abbiamo attinto al nostro spirito di solidarietà e abbiamo continuato a salire sulle ambulanze, a portare medicine, spese, alimentari e mascherine alle persone chiuse in casa, a montare e presidiare tende per proteggere i pronto soccorso, a mettersi a disposizione del sistema sanitario affinché sempre più cittadini potessero usufruire dei tamponi".
"Oggi abbiamo sicuramente una preparazione maggiore ma non riusciamo ancora a svolgere le nostre mansioni con serenità perché non siamo vaccinati. Questo non vuole essere un appello, perché non sappiamo neanche a chi appellarsi, tante sono le figure istituzionali che seguono il piano vaccinale. Questo non vuole neanche essere una lamentela, perché siamo pienamente consapevoli che ci sono persone fragili e anziani che hanno bisogno del vaccino più di noi. Questo vuole essere però una presa di coscienza forte e chiara che tutti noi dobbiamo assumere perché il volontariato non vuole né tirarsi indietro né passare avanti a nessuno. Il volontariato vuole solo continuare a essere il motore della solidarietà in tranquillità, e questa tranquillità sarà raggiunta soltanto quando si vaccineranno i volontari", conclude il messaggio di Anpas.