28, Marzo, 2024

Molestava le donne mostrando video hard dal cellulare: i carabinieri denunciano un trentenne

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I carabinieri della compagnia di San Giovanni, dopo attività investigativa, hanno identificato e denunciato in stato di libertà un 30enne ritenuto responsabile di alcuni episodi di molestie a sfondo sessuale in diverse località del Valdarno aretino. Identico il modus operandi: l’uomo avvicinava le donne e mostrava loro video hard dal suo telefono cellulare. Un molestatore seriale, lo ritengono i carabinieri, che in tutto ha collezionato 7 episodi.

L’indagine è scattata a metà giugno quando alla centrale operativa della compagnia di San Giovanni era arrivata, alle 8.00, la telefonata di una donna che affermava di essere stata molestata in piazza Garibaldi a Montevarchi. Dopo aver mostrato il video il 30enne era fuggito in direzione Pestello.

L’indagine ha permesso di scoprire ai carabinieri altri episodi, sette in tutto tra il giugno 2021 ed il giugno 2022. Sono scattati così gli approfondimenti investigativi con l’ascolto delle vittime e dei racconti dei testimoni, e la ricostruzione dei particolari di ogni episodio. In poche settimane i militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Giovanni hanno identificato e denunciato per molestie a sfondo sessuale e minacce il 30enne alla Procura della Repubblica di Arezzo.

“Il molestatore, ripetendo sistematicamente le stesse modalità di approccio – spiegano i carabinieri –  richiamava l’attenzione delle vittime, chiedendo un’informazione generica (in diversi casi, la richiesta verteva su informazioni concernenti una palestra, o lo svolgimento di arti marziali). Poi, dopo la risposta, con ripetute insistenza poneva di fronte al viso delle parti offese smartphone che riproduceva un filmato dal contenuto pornografico, invitandole infine, in alcuni casi, a replicare quanto visionato. In due circostanze, il ‘molestare’, dopo averla individuata per strada, ha seguito le vittime sino al domicilio, fermandole, con le stesse modalità, una volta nell’androne condominiale, ed in un’altra occasione bussando alla porta di casa, per poi formulare le stesse richieste. In un caso, il molestatore ha anche minacciata la parte offesa, ‘rea’ di aver prospettato l’intendimento di informare di quanto accaduto i carabinieri”.

Nel corso della perquisizione nella casa dell’uomo i carabinieri hanno trovato e sequestrato lo smartphone sul quale verranno ora compiuti tutti gli accertamenti finalizzati a rinvenire ulteriori elementi di prova, soprattutto con riguardo ai contenuti multimediali. Gli esiti sono attesi per i prossimi mesi.

 

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