05, Novembre, 2024

Le Balze e i rifugi della seconda guerra mondiale: un tuffo nel passato

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il paesaggio valdarnese trova nelle Balze i suoi aspetti più tipici e spettacolari, offrendo un contesto unico e prezioso creatosi nel tempo a partire da 150mila anni fa e in continuo cambiamento. Queste imponenti strutture naturali, create dal corso di fiumi e torrenti, hanno un importanza paesaggistica, artistica ma soprattutto storica; infatti durante la seconda guerra mondiale hanno offerto rifugio alle popolazioni locali in fuga dalle rappresaglie dell’esercito tedesco. Con una attenta ricerca è possibile scovare grotte, buche e rifugi scavati con l’ausilio di picconi che la popolazione utilizzava per il ricovero degli animali, per nascondere e conservare vivande ed armi e per rifugiarsi dai pericoli della guerra.

Nel sentiero che dall’Agriturismo Le Balze porta a Piantravigne è possibile scorgere con una attenta analisi del paesaggio una grotta che molto probabilmente era adibita alla conservazione dei viveri in particolare olio, vino e formaggi.

Un altra grotta, che tuttavia non è di facile accesso, data la sua collocazione in terreno privato, si trova a poche centinaia di metri e aveva la medesima funzione. Come si può notare dalla foto l’intervento umano è ancora più evidente e questo potrebbe indicare l’intenzione di renderla facilmente occultabile. Probabilmente oltre che alla conservazione dei viveri serviva anche per nascondere le armi.

Tra Persignano e Piantravigne, poi, si trova un imponente Balza ai cui piedi sorge un ingresso che porta all’interno dove si diramano stanze e corridoi utili a nascondere circa un centinaio di persone. L’accesso alla Balza è molto tortuoso data la pendenza e la presenza di un fitto muro di rovi che scoraggia chi ci si imbatte. Grazie alla generosità di Gimmi Renzi, cittadino di Persignano che conosce molto bene il territorio e la sua storia, è stato possibile aprire un varco nel sentiero e giungere ai piedi della Balza dove, dopo non poca fatica, è spuntato l’ingresso.

La grotta, formata da circa dodici stanze collegate da un corridoio, attraversa la balza da parte a parte dando vita a due accessi opposti che in caso di invasione nemica consentivano la fuga dall’altro lato. Uno dei due ingressi oggi non è più accessibile a causa dello smottamento del lato esterno della balza. Al suo interno sono presenti anche delle “opere d’arte” in rilievo scavate sulle pareti, oltre che a utili mensole e insenature artificiali.

Le Balze, che costituiscono un paesaggio unico, ammirato e descritto da Leonardo da Vinci, che hanno offerto rifugio alla popolazione durante la guerra e che costituiscono un inestimabile patrimonio storico, artistico e paesaggistico sono spesso oggetto di iniziative, tuttavia alcune aree come quelle citate nell’articolo non sempre vengono valorizzate e salvaguardate.

Alla realizzazione dell’articolo ha collaborato Martina Giardi.

Immagini (foto e video) soggette a copyright. E’ vietata la riproduzione

Articoli correlati