E’ stata una delle prime donne, in Valdarno, a ricoprire il ruolo di sindaco, e una tra le prime in tutta la Toscana: Franca Della Nave è stata, infatti, il primo cittadino di Figline tra il 1978 e il 1980 e la sua storia di donna, madre, moglie, insegnante e politica è intrecciata a doppio filo con numerosi eventi storici, politici, culturali e sociali che hanno acceso e animati quelli anni.
La storia di Franca Della Nave inizia a Bagno a Ripoli, dove nacque e crebbe in una famiglia di origini contadine e di stampo cattolico. Una volta adolescente, la famiglia scelse di mandare la figlia a studiare in un liceo classico di Firenze, che in quei tempi era frequentato da molte famiglie altolocate fiorentine. “Dato che ero molto disciplinata a scuola, spesso i genitori dei miei compagni di classe mi invitavano a casa loro per aiutare i loro figli. Durante questi anni ho scoperto tante cose, mi sono avvicinata a un nuovo tipo di cattolicesimo di stampo progressista, ho iniziato a conoscere i problemi sociali più da vicino“, racconta la donna. La vicinanza ad ambienti più aperti e progressisti fu la prima scintilla della passione per la politica che Franca Della Nave conserverà, in un modo o nell’altro per tutta la vita.
Nel 1963, poi, la decisione di iscriversi all’Università di Lettere Moderne: “Firenze era al centro di tutto, avevi proprio la sensazione di essere immersa in un flusso nuovo e vitale di conoscenza. All’Università ho avuto modo di relazionarmi con grandi firme del pensiero letterato e politico italiano. Avevi la sensazione di poter fare e ottenere tutto. Sono stati anni fondamentali. Quando ho iniziato Lettere, già in università era molto attivo il movimento studentesco, ricordo che il mio primissimo giorno ho assistito a una protesta non mi ricordo per cosa, ma proprio in quell’occasione ho scoperto la musica di De Andrè ad esempio“, racconta Franca Della Nave, “Tuttavia, non sono mai stata una da “prima linea”, partecipavo si, ma sempre senza l’uso della violenza. Ricordo che per un periodo un uomo mi avvicinò ammonendomi di non scendere in piazza, anni dopo scoprì che era un commissario di polizia che mi aveva preso a cuore e che non voleva finissi nei guai“.
Gli anni trascorsi a Firenze divennero una vera e propria fucina politica per Franca Della Nave. Grazie alle conferenze di Don Mazzi in piazza nel quartiere dell’Isolotto e il fatto che la questione operaia stava iniziando ad infiammare gli animi, Franca Della Nave iniziò a spostare la sua attenzione verso la lotta sociale operaia. Da lì la decisione di iscriversi al Partito Comunista Italiano e il suo avvicinamento alla politica. Tuttavia, il suo attivismo politico fu da subito unito alla sua passione per l’insegnamento e al mondo della scuola. Era la fine degli anni ’60 e la vita di Franca Della Nave stava per prendere una direzione nuova, molto diversa da quella che la neo laureata si era prefissata.
Nel 1978, l’allora sindaco di Figline, Sergio Staderini, si ritirò e la Giunta Comunale chiese a Franca Della Nave, allora trentaduenne e insegnante, di subentrare come nuovo sindaco. In quel periodo, non era necessario ricorrere al voto dei cittadini, bastava solamente che la Giunta eletta decidesse un membro sostitutivo.”Quando mi proposero di diventare sindaco piansi tutta la notte, perché allora non mi sentivo all’altezza e perchè mi avrebbe rivoluzionato la vita. Ero alle prime armi, un apprendista, che faceva l’insegnante ed era attiva politicamente. Ero l’unica che poteva farlo però, qualcuno disse “anche se sei donna”, per loro era un limite. Invece, io ho saputo sfruttare al meglio la mia condizione di donna approcciandomi in modo diverso alla popolazione“, racconta Franca Della Nave. La prima cosa che fece da neo sindaco fu chiamare il Capo ufficio Anagrafe, figura storica di Figline, per conoscere nascite e morti nel suo comune, per inviare a tutte le famiglie un telegramma. Ai tempi, questo contatto colpì molto. Oltre al contatto diretto con la cittadinanza la mossa successiva fu l’agevolazione di procedure amministrative: “Mi ricordo che una volta arrivò un gruppo di condomini molto agguerriti fra loro e mi chiesero di presiedere in Comune la loro prossima riunione di condominio. Oppure, dato che io andavo a piedi in comune da casa, in quegli 800 metri di strada mi fermavano tutti per farmi richieste o domande“.
Durante il suo mandato, Franca Della Nave e la sua amministrazione portarono a termine molte opere: scuole medie ed elementari nuove in tutto il territorio, iniziarono le trattative per acquistare il Teatro Garibaldi, il perfezionamento del consultorio, aperto da poco al primo piano del Comune. Franca Della Nave ricorda i suoi sforzi nel farlo funzionare correttamente, prestando attenzione ai nuovi bisogni delle giovani donne.
Dell’esperienza come prima donna Franca Della Nave ricorda anche momenti particolari vissuti in quanto donna:
“Potrei raccontare tante battute, in comune c’era a lavorare un uomo, mi voleva bene ma mi diceva sempre “Però una donna sindaca è strano, bisognerebbe tu fossi un’ “oma”, allora studiò una prova per testare la mia mascolinità. Un giorno si presentò in comune con un ramarro verde. Io quel giorno avevo addosso un golf giallo acceso e mi disse di girare per tutti gli uffici con addosso questo enorme lucertolone sulle spalle. Io lo feci e lui mi disse “si sei proprio un'”oma”. Per il resto, ammetto che un pò di carattere l’avevo, rispondevo e agivo, mi sono resa conto che come donna ho dato un apporto diverso al ruolo e sono piaciuta anche per questo“.
Una volta terminato il suo mandato, venne richiesto a Franca Della Nave di ricandidarsi, ma lei rifiutò: “In quei due anni non ero esistita per me, non mi vedevo mai con mio marito, crescevo in esperienza, ma ero sempre stanca. Volevo anche tornare a fare il mio lavoro, ovvero l’insegnante. Volevo tornare nel mio mondo, la scuola”. Dopo la scadenza del suo mandato e il suo ritorno a scuola scelse di continuare anche la carriera politica diventando prima assessore all’urbanistica e poi consigliere provinciale. Sul finire degli anni ’80, Franca e suo marito decidono di adottare dei figli diventando i genitori di ben tre bambini. Coniugare le nuove esigenze da mamma e la carriera politica diviene sempre più difficile e Franca Della Nave alla fine decise di dedicarsi solamente al ruolo di mamma e di insegnante, non abbandonando mai, però, la passione verso le questioni sociali.
Franca Della Nave è senz’altro una persona poliedrica che nella vita ha saputo coniugare e alimentare tante passioni diverse. Attivista, insegnante, sindaco, assessore e consigliere comunale, mamma e poi nonna. Si potrebbe dire che il filo rosso che unisce e accomuna tutti questi aspetti è la passione, l’umanità e la volontà di cambiare davvero le cose. Ancora oggi, Franca Della Nave si sente fortunata e grata di aver vissuto così intensamente quei tumultuosi anni di sfida e cambiamento. Guarda con occhio un pò sospetto l’apoliticità odierna fra i più giovani, comparandola inevitabilmente alla frenesia politica della sua adolescenza. La speranza è, forse, che un nuovo flusso di conoscenza, e di coscienza, investa le prossime generazioni e che finalmente tutti si torni a pensare che un cambiamento è davvero possibile.
Le immagini d’archivio sono state riprese dal sito Figline Incisa Informa