20, Aprile, 2024

Inversione di marcia su via Burzagli, critiche di Avanti Montevarchi: “L’improvvisazione è inefficienza”

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Il gruppo di opposizione con il consigliere Fabio Camiciottoli ricorda quali erano le condizioni in cui, nel 2008, avvenne quella modifica. “Condizioni ben diverse da quelle attuali, e non si può pensare di tornare indietro riottenendo le uova dalla frittata”

Si accende il dibattito politico sulla decisione dell'Amministrazione comunale di invertire il senso di marcia sull'intero tratto di via Ammiraglio Burzagli, la strada che passa davanti alla stazione ferroviaria a Montevarchi, e sulla quale il senso era stato invertito dieci anni fa, nel 2008, ai tempi dell'Amministrazione Valentini. A sollevare forti critiche è il consigliere di opposizione Fabio Camiciottoli, di Avanti Montevarchi, che ricorda le differenze di contesto che ci sono oggi, rispetto a dieci anni fa. 

"Purtroppo per Montevarchi, la decisione di invertire, oggi, il senso di marcia su via Ammiraglio Burzagli dall’incrocio con viale Diaz fino a piazza Vittorio Veneto equivale a voler riottenere un uovo intero da una frittata", è il commento. "Per carità, non c’è da farne una colpa al Sindaco Chiassai Martini: vivendo e lavorando altrove fino ad un anno e mezzo fa, certamente non sa come fosse la viabilità montevarchina prima degli interventi operati dalla giunta Valentini nel 2008". 

Condizioni che il consigliere di Avanti Montevarchi elenca: "Via Ammiraglio Burzagli era priva di pista ciclabile e ciò consentiva un doppio senso di marcia, almeno fino a via Puccini per chi proveniva da Nord. Piazza Vittorio Veneto era di fatto al centro di una rotatoria che fluidificava, alle porte del centro storico, il (non poco) traffico che interessava via Dante, via IV Novembre e via Burzagli. Un’altra importante strada cittadina, via Gramsci, non era a senso unico verso Sud".

Un contesto diverso da quello attuale, in cui Palazzo Varchi sta operando. Secondo Camiciottoli, questa inversione comporterà diversi problemi: "Non pensa alle centinaia di montevarchini (compresi tra via Puccini e l’attuale minirotatoria alla fine di viale Diaz) che devono dirigersi verso Nord per andare a lavorare a Terranuova, San Giovanni, Figline e Incisa, oppure imboccare il casello A1. Tutti questi cittadini saranno costretti ad imbottigliarsi al semaforo di fronte alla Casa di riposo. Non pensa neppure che quegli stessi montevarchini (anzi, molti di più) potrebbero avere bisogno di andare nella zona Nord: anche loro si incolonneranno al semaforo della Casa di riposo".

E ancora: "Nella zona del Giglio c’è un Istituto scolastico che comprende scuola materna, primaria, media e superiore. Tutte le centinaia di persone che gravitano intorno alle scuole del Giglio andranno a far compagnia a quelle già incolonnate al semaforo della Casa di riposo, a meno che, in orario di punta mattutino, non vogliano avventurarsi nella roulette russa di immettersi sulla SR 69 svoltando a sinistra da via Leonardo da Vinci". 

"Si potrà essere o no d’accordo con le modifiche introdotte a suo tempo dal sindaco Valentini – conclude il consigliere di opposizione – tuttavia gli si deve dare atto che, almeno in quel caso, le modifiche furono precedute da lunghi e attenti studi sui flussi veicolari, in entrata ed in uscita da Montevarchi; e che quelle modifiche furono accompagnate da sostanziosi interventi strutturali sulle strade, come pista ciclabile e marciapiedi, che oggi non consentono di invertire bellamente il senso di marcia ad un’arteria importante come via Burzagli. L’improvvisazione non si sposa con l’efficienza ed il buon andamento dell’azione amministrativa. A riprova di ciò, basti evidenziare che per stravolgere un chilometro di viabilità, con i relativi servizi e il ripristino delle condizioni di sicurezza sono stati previsti soltanto 18mila euro! Se il Sindaco Chiassai Martini non si rende conto di tutto ciò, lo scollamento con la realtà montevarchina è allora notevole e preoccupante". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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