27, Aprile, 2024

Il carnevale dei figli di Bocco: una tradizione storica di Castiglion Fibocchi apprezzata da tutta Italia

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Una manifestazione d’eccellenza per il Valdarno, la quale si è persino guadagnata il patrocinio del Ministero dei beni culturali e del turismo. Tanto impegno e tanta raffinatezza artigianale che arricchiscono ogni anno il paese

Un'iniziativa attestata fin dai tempi del medioevo, quella che ogni anno in occasione del Carnevale si ripete a Castiglion Fibocchi. Il Carnevale dei figli di Bocco è una tradizione riscoperta dal 1997 che grazie alla sua associazione rivive ogni anno nel paese con addobbi coloratissimi nel suo centro storico e gli oltre duecento figuranti che nei giorni di festa passeggiano per le vie del borgo.

Maschere e costumi sono tutte curate e realizzate a mano dai membri dell'associazione del Carnevale di Castiglion Fibocchi, ed hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e partecipazioni a sfilate ed eventi culturali in tutta Italia.

"Abbiamo addirittura materiali che arrivano da Dubai – ci fa notare il presidente dell'associazione Roberto Bruschi – ogni anno i nostri volontari si impegnano e danno tutto loro stessi per arricchire questa manifestazione con un lavoro da veri artigiani, curatissimo in ogni dettaglio; nell'arco di 22 anni siamo arrivati ad avere 253 maschere per adulti e 50 per bambini."

 

 

"Credo sia qualcosa di importante, non soltanto per Castiglion Fibocchi, ma per tutto il Valdarno – continua Bruschi – essendo uno di quegli eventi tradizionali unico nella sua sapienza artigianale e capace di promuovere il nostro territorio. Siamo, infatti, fieri che il frutto del nostro lavoro venga apprezzato da tutta Italia con inviti e riconoscimenti da tutta Italia, ma anche da persone che vengono fino a Castiglion Fibocchi da Milano, Bologna e altre città per il nostro Carnevale, che, con il tempo, ci hanno permesso di investire sempre di più con nuove iniziative ed intrattenimenti."

"Dobbiamo ringraziare le persone che fanno parte del nostro gruppo locale – conclude Bruschi – se ogni anno tutto questo è possibile, soprattutto coloro che 22 anni fa tornando da Venezia, per la maggior parte donne abili nel cucire, decisero di mettersi in gioco. Oggi possiamo dire che il nostro impegno prosegue: nonostante i costi aumentati dalle nuove normative ed alcune piccole difficoltà vogliamo continuare a preservare e portare avanti quella che non è soltanto una tradizione ma la nostra storia, la nostra identità, un messaggio, questo, che spero raggiunga chiunque, particolarmente i più giovani."

 

Articoli correlati