“Non vi sono le condizioni per poter accettare”, scrive il sindaco uscente, che non sarà dunque né capolista né all’interno della lista del Pd. “Sono un sindaco scomodo, non appartiene alla mia persona la volatilità politica”. Poi l’annuncio: “Primarie fatte apposta per eliminarmi, e allora mi sottoporrò al giudizio diretto degli elettori”
Dopo un'assemblea del Pd terminata a tarda notte e con una profonda spaccatura, ora è il sindaco uscente Francesco Maria Grasso a sparigliare di nuovo le carte in tavola. E lo fa rifiutando proprio quell'offerta arrivata in nottata: non sarà capolista del Partito democratico, né farà parte della lista Pd a sostegno di Ricci. Va avanti per la sua strada, dunque, perché "non vi sono le condizioni per accettare".
La premessa, è il suo racconto delle ultime vicende. "Si è delineato un dibattito nel centrosinistra ed in particolare nel Pd. I vertici regionali e provinciali, nonché la componente maggioritaria del Pd di Montevarchi, mi hanno invitato a ricoprire il ruolo di capolista del Pd considerando che la mia figura rappresenti la continuità dei valori del centrosinistra". Una proposta che ha spaccato il Partito, sottolinea lo stesso Grasso: "Tale iniziativa ha registrato, come il dibattito e le contrapposizioni dell’assemblea Pd di venerdì 29 aprile dimostra, una lacerazione ed una palese dissidenza di quelle componenti che, proprio attraverso il giochino delle primarie, intendevano e intendono farmi fuori".
"Queste forze, evidentemente – attacca Grasso – non considerano che la mia persona ha raccolto un consenso di un soffio inferiore al candidato sindaco uscito da tale competizione". Da qui la decisione: "Ringrazio tutti e sono orgoglioso della proposta come fondatore del Pd. Mio malgrado, non vi sono le condizioni per poter accettare".
Non solo. Grasso rivendica i suoi risultati e il suo ruolo. "Fra i cittadini che si sono impegnati intorno alla mia figura, ve ne sono molti che provengono dalla società civile e non hanno alle spalle percorsi politici, ma di impegno spontaneo e sincero nei confronti non tanto del sindaco uscente, ma della nostra città. Altresì, non si tiene presente come proprio la mia figura sia un elemento per tenere la porta aperta alla partecipazione civile, dalla quale il Pd riceve linfa vitale per esercitare il proprio autentico ruolo di cinghia di trasmissione fra la cittadinanza e il palazzo. Al contrario, abbiamo assistito in questi giorni alla mistificazione di tutto ciò, attraverso una narrativa volta a far passare la mia battaglia di valori e contenuti come un baratto di seggiole".
E così il sindaco uscente torna a puntare il dito contro le primarie, e contro quella coalizione dalla quale ora si defila. "A quanti in queste ore mi invitano per una possibile presenza nelle liste del Pd con il ruolo di capolista, che nuovamente ringrazio di cuore per la loro generosità, devo mio malgrado rispondere che non sono un uomo per tutte le stagioni, che non appartiene alla mia persona la volatilità politica, come alcuni in questa vicenda hanno dimostrato, alleandosi ora con chi per cinque anni ha sistematicamente tentato di distruggere i progetti messi in campo. Queste vicende avrebbero dell’incomprensibile, se non all'interno di un disegno per eliminare un sindaco che non fa favori, un sindaco scomodo, un sindaco non cooptato".
"Sono uno dei fondatori del Pd di Montevarchi – ribadisce – e rimango un uomo del centrosinistra, proprio perché la mia bussola è puntata verso i valori nei quali si fonda lo spirito autentico del partito democratico".
A questo punto, la sua strada è quella che già aveva fatto intendere di essere pronto a percorrere: candidarsi con una lista civica. "Per questo mi sento in dovere, nei confronti di tutte quelle persone che si riconoscono nel centrosinistra autentico, lontano dai sistemi adottati in questi giorni da certe figure di élite di partito, di sottopormi al giudizio diretto della cittadinanza, dato che le primarie sono state concertate soltanto con l'obbiettivo di eliminarmi; non si possono eliminare i valori, non si possono eliminare le speranze, per questo sono e mi sento in campo".